I tanti, troppi paradossi del gas in Europa mentre i prezzi corrono
I prezzi del gas sono arrivati a 300 euro per megawattora. Nel frattempo, le contraddizioni e i paradossi in seno all’Europa diventano sempre più evidenti.
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I prezzi del gas sono arrivati a 300 euro per megawattora. Nel frattempo, le contraddizioni e i paradossi in seno all’Europa diventano sempre più evidenti.
L’inflazione energetica in Germania è molto più drammatica che altrove. Il sistema industriale tedesco dovrà ripensare completamente la produzione in Europa.
Il prezzo del gas ha aperto la giornata del 16 agosto a 230 euro/MWh, mentre anche i traders si dichiarano sbalorditi.
Nonostante una valanga di sanzioni e boicottaggi, la Russia è riuscita a esportare quasi un miliardo di dollari di combustibili fossili dal giorno dell’inizio della guerra in Ucraina.
I limiti dell’energia verde stanno diventando sempre più chiari, mentre i combustibili fossili sono più costosi e meno disponibili.
Tanto amare e dannose all’Occidente, tanto dolci e gradite alla Cina. Le sanzioni contro la Russia si stanno rivelando uno dei più grossi regali che gli occidentali abbiano mai fatto in tempi recenti ai cinesi.
Gli esperti hanno avvertito che ci sono alte probabilità di un crollo energetico in Polonia dopo che il governo ha vietato le importazioni di carbone dalla Russia.
C’è un problema evidente nella transizione energetica che le persone ancora non vedono. I metalli e i minerali necessari sono risorse limitate e non sono abbastanza per tutte le batterie che servirebbero alla transizione.
L’Italia, insieme all’Europa, non ha mai dato priorità alla sicurezza energetica e ora si trova nei guai. I prezzi altissimi per l’energia che stiamo pagando sono il frutto di scelte politiche fatte con superficialità, incompetenza e totale incoscienza.
A causa della crisi energetica, in Germania verranno aperti punti di riscaldamento pubblici per affrontare il prossimo inverno.
I politici europei stanno cominciando a preparare la popolazione per un inverno doloroso. Ecco quello che ci attende e quali sono gli scenari peggiori…
Per gli analisti non ci sono dubbi: se i G7 limitano il prezzo del petrolio russo, Putin risponderà con una riduzione della produzione che farà schizzare i prezzi a livelli stratosferici.
Alcuni paesi nell’Unione Europea sono in grado di sostituire completamente l’uso del gas facendo funzionare a pieno regime centrali elettriche a carbone.
Dal 10 giugno, il prezzo del gas presso l’hub olandese TTF, il punto di riferimento per l’Europa, è aumentato del 55%.
L’Unione Europea è nel bel mezzo di un enigma energetico: comprare carbone o mantener fede agli impegni sul clima?
Le sanzioni occidentali hanno bloccato i pezzi di ricambio per il gasdotto che rifornisce l’Europa proprio mentre si stanno cercando di riempire i depositi di gas per l’inverno. Italia e Germania tra i paesi maggiormente penalizzati.
Gazprom ha limitato la fornitura di gas naturale alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream del 40%, per motivi tecnici.
In vista di un inverno difficile, l’Ucraina ferma le esportazioni di carbone, petrolio e gas. Ma, con ogni probabilità, non se ne accorgerà nessuno.
Il mercato petrolifero mondiale resta in deficit strutturale e avrebbe bisogno di prezzi molto più alti per ritrovare il suo equilibrio.
I prezzi del petrolio sono saliti alle stelle dall’inizio dell’anno, spingendo i prezzi della benzina ai massimi storici. Quanto in alto saliranno?
Mentre si avvicina la data di entrata in vigore del divieto di importazione di carbone russo nell’Unione Europea, chi può compra tutto il carbone che riesce.
Russia e Unione Europea sono diventati due mondi completamente diversi tra loro. Da una parte i consumatori vedono i prezzi della benzina che scendono, mentre dall’altra sono alle prese con prezzi cresciuti a dismisura.
Mentre l’Ucraina interrompe una parte dei flussi di gas russo, cresce il timore che una grave interruzione delle forniture russe all’Europa possa avvenire per mano ucraina.
La produzione mondiale di petrolio ha continuato a crescere nel corso degli anni. Ecco quali sono i primi dieci paesi produttori del mondo.
I flussi di gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina stanno diminuendo. Kiev ha interrotto l’uso di una via di transito chiave per le consegne di gas russo.
L’India vuole comprare petrolio russo a meno di 70 dollari al barile. Solo nel mese di maggio potrebbe importare fino a 15 milioni di barili.
Quale è la mappa globale della produzione di gas naturale? Ecco i numeri che spiegano quali sono i paesi che producono e quelli che consumano la maggior parte del gas mondiale.
Si sta avverando lo scenario peggiore. La Russia taglia il gas alla Polonia e alla Bulgaria di fronte al rifiuto di pagare le forniture in rubli.
L’aumento dei prezzi sta costringendo milioni di britannici a scegliere tra pagare il cibo o pagare le bollette per il riscaldamento e l’elettricità.
La Russia è pronta a vendere petrolio a qualsiasi prezzo, ma soltanto a paesi amici. Le sanzioni occidentali potrebbero ridurre le esportazioni russe di circa 3 milioni di barili al giorno per questo trimestre.