Le centrali nucleari dell’Ucraina. Quante sono e chi le controlla?
I cittadini europei non si sono ancora resi conto dei rischi che corrono a causa della guerra Russia-Ucraina, a partire dai 15 reattori nucleari ucraini.
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I cittadini europei non si sono ancora resi conto dei rischi che corrono a causa della guerra Russia-Ucraina, a partire dai 15 reattori nucleari ucraini.
Il Ministro dell’Energia del Qatar ha dichiarato che può dirottare solo il 10-15% dei suoi contratti di GNL (gas liquido) verso l’Europa.
I produttori di gas naturale statunitensi e i trader internazionali si stanno affrettando a vendere GNL all’Europa a prezzi esorbitanti, con profitti che nessuno poteva neanche immaginare.
Il prezzo che le famiglie di alcuni paesi europei dovranno pagare per il gas naturale è spropositato rispetto al passato. L’Italia è tra i paesi più colpiti.
La crisi tra Russia e Ucraina ha messo in allerta i mercati energetici. Una interruzione delle esportazioni russe di petrolio e gas in Europa potrebbe finire in un disastro.
Dopo un 2021 al rialzo, quali sono le prospettive dell’uranio per il 2022? Esaminiamo i tagli dell’offerta e l’aumento della domanda.
Il grande nervosismo che circola sui mercati del gas e del petrolio non preannuncia nulla di buono. Se ci sarà un embargo alla Russia, per gli europei ci sarà molto da perdere.
Il governo olandese appena insediato ha un ambizioso programma energetico, che prevede la costruzione di due nuove centrali nucleari.
Anche se la Cina è il principale paese emettitore di CO2, l’americano medio ne produce 14,4 tonnellate all’anno contro le 7,7 tonnellate di un cinese.
La rabbia popolare per gli aumenti dei prezzi del carburante in Kazakistan si sta trasformando in violente proteste politiche contro il governo.
Altre brutte notizie sul fronte energetico. Il cambiamento climatico minaccia seriamente le riserve di gas e petrolio del pianeta, con effetti che sono già visibili.
In Europa, la crisi energetica si fa sentire: in Kosovo ci sono continui blackout che colpiscono la maggior parte dei suoi due milioni di cittadini.
Ci aspettano settimane critiche. Se il freddo sarà intenso, il collasso del sistema energetico ci farà dimenticare anche il COVID.
Il fermo di 4 centrali nucleari francesi acuisce la crisi energetica in Europa. Se le temperature invernali saranno più basse di 2 o 3 gradi rispetto al normale, saranno guai seri per aziende e consumatori.
I prezzi del gas naturale crescono all’impazzata, mentre si avvicinano settimane particolarmente fredde. Proprio nessuno si rende conto del rischio che stiamo correndo?
I prezzi del gas naturale sono in forte aumento e gli investitori, al contrario dei consumatori, guardano al settore con entusiasmo.
I prezzi dell’energia elettrica sono in aumento in tutta Europa mentre gli esperti si aspettano che la carenza di gas naturale possa peggiorare.
Rolls Royce ha raccolto 617 milioni di dollari per finanziare la prossima generazione di tecnologia nucleare a basso costo e a basse emissioni di carbonio.
Nell’ultimo anno la domanda energetica dell’Italia è stata pari a 143,5 mln di tonnellate equivalenti di petrolio, soddisfatta per tre quarti dalle importazioni.
Gli attivisti pro-nucleari tedeschi hanno manifestato a Berlino, in una manifestazione inconsueta e controcorrente.
La Bielorussia minaccia di interrompere i flussi di gas in transito verso l’Europa. Si prevede che i prezzi del gas saranno di nuovo molto volatili.
È grazie al gas sporco e schifoso della Russia che l’Europa non si sta congelando. Ma i politici europei continuano a raccontare bugie circa la questione energetica.
Mentre il Regno Unito ha deciso importanti investimenti nel settore nucleare e mentre i fondi di investimento comprano, i prezzi dell’uranio schizzano verso l’alto.
La produzione spagnola a carbone ha raggiunto i massimi da gennaio di quest’anno. Un fenomeno che sta investendo tutta l’Europa a seguito della crisi energetica.
L’interruzione di gas dall’Algeria alla Spagna è solo l’ultimo di una serie di problemi che minacciano la sicurezza energetica europea.
La disconnessione tra il desiderio di meno combustibili fossili e la domanda globale in continua crescita potrebbe far salire il prezzo del petrolio sopra i 100 dollari.
A Timisoara, in Romania, abitazioni private ed edifici pubblici sono rimasti senza riscaldamento perché il comune non riesce più a pagare le bollette energetiche.
Il governo dell’Ecuador ha congelato i prezzi del carburante nel tentativo di attenuare la crescente pressione sociale e politica.
La crisi energetica globale sta evidenziando tutta la vulnerabilità di una delle regioni più ricche del mondo: l’Europa.
I consumatori della Moldavia sono stati esortati ad usare il gas con parsimonia perché il gas naturale russo comincia a mancare.