Packaging: l’impennata dell’alluminio sta stravolgendo la catena delle forniture
L’impennata dei prezzi dell’alluminio, spinta dai dazi statunitensi e dalla scarsità di offerta globale, sta mettendo in difficoltà il settore degli imballaggi.
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L’impennata dei prezzi dell’alluminio, spinta dai dazi statunitensi e dalla scarsità di offerta globale, sta mettendo in difficoltà il settore degli imballaggi.
I premi sull’alluminio negli Stati Uniti hanno raggiunto livelli mai visti prima, costringendo gli acquirenti a pagare 4.792 dollari per una tonnellata di metallo.
Il prezzo del rame è sceso dopo il record di ottobre sopra gli 11.000 dollari a tonnellata, segnando una correzione naturale in un mercato che aveva sopravvalutato i rischi di carenza. Tuttavia, le recenti difficoltà nelle principali miniere mondiali fanno temere nuovi squilibri nell’offerta: dopo due anni di surplus, il mercato globale del rame potrebbe tornare in deficit già nel 2026.
Negli ultimi mesi, un numero crescente di aziende del settore siderurgico della UE ha segnalato incendi e interruzioni della produzione.
Tra rivalità geopolitiche, corsa ai materiali critici e nuove politiche industriali, il settore del riciclo sarà un pilastro strategico della sostenibilità e della sicurezza economica globale.
Prezzo record e ritorno dei fondi: il metallo rosso torna sotto i riflettori, tra domanda in crescita e forti incognite geopolitiche.
Goldman Sachs prevede un rallentamento più moderato del previsto per i prezzi del minerale di ferro, sostenuti dalla domanda cinese e da un mercato più stretto.
I prezzi dell’alluminio hanno raggiunto i massimi da tre anni, mentre le restrizioni cinesi, i costi energetici europei e la domanda “verde” stanno ridefinendo gli equilibri globali del settore.
La UE prepara una stretta sulle importazioni di acciaio laminato a caldo, con dazi raddoppiati e quote ridotte quasi della metà.
Sorprendente impennata dei prezzi e carenza di scorte senza precedenti fuori dalla Cina. Il mercato dello zinco ha perso il suo equilibrio.
Un analisi approfondita sul commercio globale di rottami di rame nel 2025. Dove si stanno spostando i flussi del riciclo di metallo rosso? Quali sono i driver che li stanno indirizzando?
Il nuovo patto tra USA e Australia sui minerali critici mira a ridurre la dipendenza dalla Cina, ma la realtà è che Pechino mantiene un controllo quasi totale sulla raffinazione delle terre rare e sul know-how tecnico.
La UE è oggi il maggiore esportatore mondiale di rottami di acciaio, in un contesto di domanda interna debole e di una qualità dei rottami inadatta per l’impiego nella produzione primaria.
I fermi produttivi nelle miniere, i costi crescenti e la domanda trainata da transizione energetica e difesa stanno ridisegnando gli equilibri di un metallo sempre più strategico.
Con un rialzo del 54% da inizio anno, il metallo giallo si conferma il rifugio preferito dagli investitori in tempi di incertezza.
Il mercato del rame è diviso tra chi prevede nuovi record di prezzo e chi invece teme un eccesso di offerta e una domanda in calo.
L’alluminio ha superato i 2.700 dollari, ai massimi da sei mesi. Tuttavia, la debolezza dell’economia cinese potrebbe mantenere i prezzi in un intervallo stabile nel breve termine.
La carenza di metallo fisico, la domanda indiana e il crollo delle scorte nei caveau hanno spinto gli operatori a trasportare lingotti in aereo per sfruttare i premi record tra Londra e New York.
Il prezzo del rame ha toccato il massimo degli ultimi 16 mesi, alimenta una corsa all’acquisto che riaccende i timori di carenza globale.
Secondo Goldman Sachs, il metallo rosso è destinato a stabilizzarsi sopra i 10.000 dollari, trasformandosi in un asset strategico per la transizione energetica globale.
La domanda globale di rame cresce più velocemente dell’offerta e il riciclo, in aumento del 5,4% nei primi mesi del 2025, si conferma una leva cruciale per bilanciare il settore,
Mercuria ha scosso il mercato globale dell’alluminio, controllando fino al 90% delle scorte LME e distorcendo prezzi e forniture. Ormai i trader utilizzano i depositi di metallo come strumenti di manovra finanziaria.
Le difficoltà produttive nelle principali miniere mondiali e scorte ai minimi storici alimentano la tensione, mentre la domanda resta sostenuta da Cina ed Europa.
La corsa all’alluminio, alimentata da veicoli elettrici e dal settore delle costruzioni, consolida la bauxite come una delle principali forze di crescita del trasporto marittimo globale.
La riduzione degli acquisti da parte della Turchia ha portato ad un’eccedenza di rottami ferrosi in tutta Europa.
Citi ritiene che l’attuale prezzo dell’alluminio intorno ai 2.500 dollari a tonnellata potrebbe portare a un deficit significativo e insostenibile sul mercato nei prossimi cinque anni.
Il piano d’azione cinese, che impone un divieto rigoroso sulla capacità extra, potrebbe essere un modello per altri settori afflitti da guerre dei prezzi.
L’interruzione delle attività della miniera di Grasberg in Indonesia potrebbe ridurre le forniture globali e spingere presto le quotazioni del rame verso nuovi rialzi.
Dopo decenni di surplus, il mercato dell’alluminio si avvia verso una crisi di segno opposto: scarsità strutturale di metallo.
I futures globali sul minerale di ferro sono scesi ai minimi delle ultime settimane a causa delle forti preoccupazioni per la crisi economica cinese e per la diminuzione della domanda da parte dei settori siderurgico e immobiliare.