Petrolio a 76 dollari nel 2025 e ancora più in basso nel 2026 (Goldman Sachs)
Le previsioni di Goldman Sachs per i prezzi del petrolio sono improntate a ribasso, sia per il 2025 che per il 2026.
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Le previsioni di Goldman Sachs per i prezzi del petrolio sono improntate a ribasso, sia per il 2025 che per il 2026.
La Russia ha imposto restrizioni all’esportazione di uranio arricchito negli Stati Uniti, che l’anno scorso ne hanno importato più di un quarto del loro fabbisogno.
A partire dal 16 novembre, l’Austria è fuori dalle forniture di gas naturale russo, in seguito a una disputa arbitrale da 230 milioni di euro tra Gazprom e l’austriaca OMV.
Secondo la Banca Mondiale, i prezzi del petrolio scenderanno nei prossimi anni, con benefici per i consumatori dei paesi sviluppati.
Le possibilità che si verifichino interruzioni del traffico nello stretto di Hormuz, attraverso il quale passa il 21% del consumo mondiale giornaliero di petrolio, per il momento sono basse.
L’Arabia Saudita minaccia di riprendersi quote di mercato e di far crollare i prezzi del petrolio come accaduto nel 2020.
I prezzi del petrolio continuano a scendere a causa delle persistenti preoccupazioni sulla domanda, mentre si diffonde il sentiment ribassista.
Questi enormi giacimenti petroliferi hanno svolto un ruolo cruciale nel plasmare il panorama energetico mondiale, influenzando l’economia, la politica e i progressi tecnologici.
L’Unione Europea potrebbe sopravvivere all’inverno senza gas russo, ma dovrebbe ancora ridurre significativamente la domanda.
Il Qatar e l’Islanda sono in testa alla lista dei paesi con il più alto consumo energetico pro capite, trainati rispettivamente dalle abbondanti riserve di gas naturale e dall’energia geotermica
Lo scorso anno la produzione e il consumo di carbone hanno toccato livelli senza precedenti, con l’Asia che traina l’intero mercato.
Secondo uno studio di RAID e di African Resources Watch, i fiumi vicino alle miniere di rame e cobalto del Congo sono diventati tossici
Per preservare la base industriale europea sarebbe fondamentale fornire elettricità a prezzi competitivi. Tuttavia, anche dopo la transizione verde, i costi UE saranno troppo elevati rispetto a Cina e Stati Uniti.
Il prezzo medio della benzina nel mondo è di 1,34 dollari al litro. L’Italia è naturalmente ben sopra alla media, come gran parte dei paesi europei.
Alcuni tra i più attenti osservatori del panorama tecnologico attuale si domandano se le macchine avranno più “cibo” degli esseri umani. Timori eccessivi o dobbiamo cominciare a preoccuparci circa l’espansione dell’Intelligenza Artificiale?
Il passaggio dell’Europa dal gas russo al GNL ha aumentato i costi energetici, nonostante le affermazioni di un superamento della dipendenza senza effetti negativi.
Una importante fonderia di alluminio neozelandese ha pensato un contratto energetico che può rivoluzionare la struttura dei costi di molti smelter.
Le esportazioni indiane di combustibili verso l’Europa sono cresciute in modo significativo. Ma da dove arrivano tutti questi combustibili? Dal petrolio russo…
L’energia idroelettrica rimane la fonte principale di elettricità nelle reti elettriche più pulite del mondo, sebbene per alcune di esse svolgano un ruolo anche l’energia eolica, solare, geotermica e nucleare.
Lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno verde va di pari passo con quello della domanda di metalli del gruppo del platino.
L’Intelligenza Artificiale promette di aiutare la transizione verde, ma le enormi quantità di energia che richiede può essere soddisfatta solo dagli idrocarburi.
La crisi economica dell’Argentina e la posizione pro-cripto del presidente Milei hanno creato un ambiente favorevole alle criptovalute.
Classificati 57 produttori nel mondo che hanno emesso la maggior parte delle emissioni globali di carbonio.
Il paese che ospiterà la prossima conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP29) rappresenta un esempio della politica climatica europea “Not In My Back Yard”.
La spinta verso l’elettrificazione e un futuro verde sta generando un’enorme domanda per l’estrazione di minerali critici. Ma la terra ha fisicamente abbastanza materiale per soddisfare i nostri bisogni?
Le forniture europee sono adesso fuori pericolo, ma le tensioni geopolitiche minacciano il ripetersi di un’altra crisi energetica.
Australia, Kazakistan e Canada possiedono oltre il 50% delle riserve mondiali di uranio, con l’Australia che si distingue come leader con oltre 1,7 milioni di tonnellate scoperte.
Nonostante siano fatti per sopravvivere per molti anni, tutti i pannelli solari, come la maggior parte delle cose, prima o poi perdono la loro utilità.
Quali sono le prospettive e le aspettative per il 2024 dei due più importanti combustibili energetici per l’economia globale?
Il ribasso dei prezzi dell’elettricità è stato agevolato dal calo del costo del gas, dalla diminuzione della domanda e dalla crescita delle fonti rinnovabili.