Crollano i prezzi del petrolio. I fondi e i trader tagliano le scommesse al rialzo
I prezzi del petrolio continuano a scendere a causa delle persistenti preoccupazioni sulla domanda, mentre si diffonde il sentiment ribassista.
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I prezzi del petrolio continuano a scendere a causa delle persistenti preoccupazioni sulla domanda, mentre si diffonde il sentiment ribassista.
Questi enormi giacimenti petroliferi hanno svolto un ruolo cruciale nel plasmare il panorama energetico mondiale, influenzando l’economia, la politica e i progressi tecnologici.
L’Unione Europea potrebbe sopravvivere all’inverno senza gas russo, ma dovrebbe ancora ridurre significativamente la domanda.
Il Qatar e l’Islanda sono in testa alla lista dei paesi con il più alto consumo energetico pro capite, trainati rispettivamente dalle abbondanti riserve di gas naturale e dall’energia geotermica
Lo scorso anno la produzione e il consumo di carbone hanno toccato livelli senza precedenti, con l’Asia che traina l’intero mercato.
Secondo uno studio di RAID e di African Resources Watch, i fiumi vicino alle miniere di rame e cobalto del Congo sono diventati tossici
Per preservare la base industriale europea sarebbe fondamentale fornire elettricità a prezzi competitivi. Tuttavia, anche dopo la transizione verde, i costi UE saranno troppo elevati rispetto a Cina e Stati Uniti.
Il prezzo medio della benzina nel mondo è di 1,34 dollari al litro. L’Italia è naturalmente ben sopra alla media, come gran parte dei paesi europei.
Alcuni tra i più attenti osservatori del panorama tecnologico attuale si domandano se le macchine avranno più “cibo” degli esseri umani. Timori eccessivi o dobbiamo cominciare a preoccuparci circa l’espansione dell’Intelligenza Artificiale?
Il passaggio dell’Europa dal gas russo al GNL ha aumentato i costi energetici, nonostante le affermazioni di un superamento della dipendenza senza effetti negativi.
Una importante fonderia di alluminio neozelandese ha pensato un contratto energetico che può rivoluzionare la struttura dei costi di molti smelter.
Le esportazioni indiane di combustibili verso l’Europa sono cresciute in modo significativo. Ma da dove arrivano tutti questi combustibili? Dal petrolio russo…
L’energia idroelettrica rimane la fonte principale di elettricità nelle reti elettriche più pulite del mondo, sebbene per alcune di esse svolgano un ruolo anche l’energia eolica, solare, geotermica e nucleare.
Lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno verde va di pari passo con quello della domanda di metalli del gruppo del platino.
L’Intelligenza Artificiale promette di aiutare la transizione verde, ma le enormi quantità di energia che richiede può essere soddisfatta solo dagli idrocarburi.
La crisi economica dell’Argentina e la posizione pro-cripto del presidente Milei hanno creato un ambiente favorevole alle criptovalute.
Classificati 57 produttori nel mondo che hanno emesso la maggior parte delle emissioni globali di carbonio.
Il paese che ospiterà la prossima conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP29) rappresenta un esempio della politica climatica europea “Not In My Back Yard”.
La spinta verso l’elettrificazione e un futuro verde sta generando un’enorme domanda per l’estrazione di minerali critici. Ma la terra ha fisicamente abbastanza materiale per soddisfare i nostri bisogni?
Le forniture europee sono adesso fuori pericolo, ma le tensioni geopolitiche minacciano il ripetersi di un’altra crisi energetica.
Australia, Kazakistan e Canada possiedono oltre il 50% delle riserve mondiali di uranio, con l’Australia che si distingue come leader con oltre 1,7 milioni di tonnellate scoperte.
Nonostante siano fatti per sopravvivere per molti anni, tutti i pannelli solari, come la maggior parte delle cose, prima o poi perdono la loro utilità.
Quali sono le prospettive e le aspettative per il 2024 dei due più importanti combustibili energetici per l’economia globale?
Il ribasso dei prezzi dell’elettricità è stato agevolato dal calo del costo del gas, dalla diminuzione della domanda e dalla crescita delle fonti rinnovabili.
Il 2023 è stato un anno stellare per l’uranio, che ha chiuso l’anno sopra i 90 dollari per libbra. Ma cosa prevedono gli esperti per il settore nel 2024?
Chi produce e controlla la maggior parte del petrolio mondiale? Ecco i primi 5 produttori del mondo secondo i dati riferiti al 2023.
Si è conclusa ieri la COP28 di Dubai, che passerà alla storia come una delle edizioni più inutili del vertice.
Finanziare la transizione energetica globale, che si stima costerà oltre 100mila miliardi di dollari entro il 2050, richiederebbe l’1,3% del PIL globale.
Come previsto da tempo i prezzi dell’uranio hanno sfondato il tetto degli 80 dollari, mentre permane un grave squilibrio tra domanda e offerta nel lungo termine.
L’Iran ha esortato i membri dell’OPEC a fermare le esportazioni di petrolio verso i paesi che sostengono Israele. Una eventualità che ricorda l’embargo petrolifero del 1973.