Secondo un recente studio di InfluenceMap, circa l’80% delle emissioni mondiali di anidride carbonica tra il 2016 e il 2022 può essere ricondotto a soli 57 produttori di combustibili fossili e cemento, comprese aziende e paesi interi.
In questo periodo, che comprende i sette anni successivi all’Accordo di Parigi del 2015, i maggiori emettitori do CO2 sono stati il gigante petrolifero saudita Aramco, il colosso russo del gas Gazprom e il produttore statale Coal India. Tuttavia, prendendo in considerazione un arco temporale più ampio, dal 1854 al 2022, nella cima della classifica entrano anche Chevron, ExxonMobil e BP.
I dati che costituiscono la fonte dello studio si basano sul database Carbon Majors, originariamente pubblicato nel 2013 da Richard Heede dello statunitense Climate Accountability Institute (CAI).
Il mese scorso, l’ultimo rapporto sulle emissioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha mostrato che, nonostante un calo dell’uso di combustibili fossili nelle economie sviluppate, le emissioni globali legate all’energia sono aumentate nel 2023 ad un altro livello record (+1,1% per raggiungere 37,4 miliardi di tonnellate). Inoltre, l’uso del carbone è aumentato nei principali mercati in via di sviluppo.
Ma ecco la classifica dei primi 10 produttori nel periodo storico compreso tra il 1854 e il 2022.
Le 10 aziende che hanno emesso più CO2 dal 1854 al 2022
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