La Germania non è più il motore dell’economia europea?

Sono finiti i tempi quando la Germania era la locomotiva dell’Europa. Gli alti tassi di interesse e la debolezza della domanda stanno trascinando al ribasso la più grande economia della UE.

La più grande economia dell’Unione Europea (UE), quella della Germania, si è trasformata da locomotiva in un freno per il continente. Con circa 4,5 miliardi di euro di PIL (2023), l’economia tedesca è in crisi a causa soprattutto per gli alti tassi d’inflazione, i costi energetici alle stelle e una domanda che si sta sbriciolando.

Alla fine del 2023, l’economia tedesca è stata la peggiore tra i paesi sviluppati, con il PIL che è sceso dello 0,3% rispetto all’anno precedente. Nella seconda metà dello scorso anno la Germania ha miracolosamente evitato la recessione (due trimestri di declino), ma nel quarto trimestre il calo del PIL è stato dello 0,3% (trimestre su trimestre).

Le aziende trasferiscono la produzione all’estero

Le famose esportazioni tedesche nel 2023 sono diminuite dell’1,4% (1.560 miliardi di euro) e le importazioni del 9,7% (1.350 miliardi di euro). La produzione industriale si è contratta del 2% rispetto al 2022 a causa del calo nei settori energetico, chimico e siderurgico. Al contrario, il settore dei servizi ha mostrato una crescita dell’1,8% anno su anno, ma è stata più debole rispetto al periodo 2021-2022 e non è riuscita a compensare il calo complessivo del PIL.

In mezzo a questa tempesta, le aziende tedesche hanno pensato di trasferire i propri impianti di produzione in altri paesi. Uno studio della Camera di commercio e dell’Industria Tedesca (DIHK) ha rilevato che un terzo degli intervistati prevede di ridurre gli investimenti nel paese nei prossimi 12 mesi, preferendo investire nello sviluppo all’estero. Il paese preferito per questa migrazione aziendale? Gli Stati Uniti, che hanno approvato l’Inflation Reduction Act, un provvedimento che elargisce agevolazioni fiscali e sussidi per un valore di 370 miliardi di dollari per finanziare, in particolare, la produzione di batterie e auto elettriche.

Giganti automobilistici come Volkswagen, BMW e Porsche, dislocheranno i loro impianti negli Stati Uniti. Il colosso chimico BASF, invece, investirà 10 miliardi di euro nella produzione in Cina, riducendo allo stesso tempo la propria capacità in Germania a causa degli alti prezzi del gas.

La maledizione delle risorse energetiche russe

Il forte declino dell’economia della Germania è cominciato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, quando le autorità tedesche hanno deciso di rifiutare le importazioni di risorse energetiche russe. Prima della guerra, la quota di gas russo nel mercato tedesco ammontava al 55% di tutte le importazioni, il carbone al 50%,e il petrolio al 35%.

L’altro grosso problema è l’inflazione, che rimane a livelli elevati e ostacola in modo significativo l’attività economica. Secondo Destatis, il tasso di inflazione (CPI) nel 2023 è stato del 5,9%, mentre il tasso di inflazione armonizzato (IPCA) è stato del 6%. Nel 2023, i prezzi dei beni sono aumentati del 7,3%, quelli dei servizi del 4,4% e quelli dell’energia del 5,3% dopo un forte aumento del 29,7% nel 2022.

Ad aggravare la situazione ha contribuito la crescita economica in Cina che sta rallentando. L’economia tedesca è orientata alle esportazioni e dipende in particolare dal commercio con la Cina, che è il suo principale partner commerciale. Le prospettive per le esportazioni verso la Cina sono negative, anche perché le autorità cinesi vogliono adesso sviluppare autonomamente la propria industria meccanica.

Le prospettive

Mentre i politici tedeschi si attendevano per quest’anno dei miglioramenti nelle dinamiche economiche, tutto fa pensare ad un peggioramento della situazione. Recentemente, diverse istituzioni hanno corretto le loro previsioni sulla crescita del PIL tedesco in peggio. Da settembre 2023 a febbraio 2024, la Commissione Europea ha peggiorato due volte le sue previsioni per il 2024: dall’1,1% allo 0,8%, e poi allo 0,3%. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha abbassato le previsioni allo 0,2% ad aprile dallo 0,5% di gennaio. A loro volta, le autorità tedesche hanno peggiorato le previsioni di crescita del PIL del paese per l’anno in corso allo 0,2% dall’1,3% precedente.

La Germania crescerà meno delle altre economie europee. Recentemente, la recessione economica del paese è stata definita da alcuni esperti come strutturale piuttosto che temporanea.

Mentre all’orizzonte si stagliano nuovi problemi come l’escalation in Medio Oriente, l’aumento dei prezzi del petrolio e nuovi problemi logistici globali, nel 2024 l’economia tedesca sembra destinata al peggioramento, con un impatto significativo e negativo sull’economia della UE nel suo complesso.

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