Le nuove misure di stimolo della Cina per risollevare la sua economia in difficoltà hanno infiammato i prezzi del rame, che hanno superato i 9.700 dollari per tonnellata, mettendo a segno un massimo di 9.770 dollari (contratto LME a 3 mesi).
Secondo Saxo Bank, il prossimo gradino per i prezzi del metallo rosso è a 10.000 dollari, un livello giudicato difficile da superare. Gli analisti ritengono che l’intervento in aiuto dell’economia cinese potrebbe non essere sufficiente da dare al mercato lo slancio per un rally aggressivo.
Per il CRU la domanda nelle ultime settimane è stata buona, con la produzione di vergella a settembre che ha mostrato di essere in salute grazie ai prezzi bassi. Inoltre, la produzione di elettrodomestici e veicoli elettrici è andata a gonfie vele.
Va ricordato che storicamente, tra fine settembre e dicembre, il consumo di rame in Cina è più forte.
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