L’Ucraina ferma una parte del gas russo per la UE. Quali le conseguenze?

Mentre l’Ucraina interrompe una parte dei flussi di gas russo, cresce il timore che una grave interruzione delle forniture russe all’Europa possa avvenire per mano ucraina.

Qualche giorno fa, l’operatore ucraino GTS ha annunciato la sospensione del transito del gas dalla Russia all’Europa tramite il gasdotto Soyuz, che passa attraverso la stazione di misurazione del gas “Sohranovka“. La motivazione addotta dall’Ucraina è stata la perdita del controllo sul territorio in cui si trova questa stazione.

Pochi problemi a breve termine, ma potrebbero essercene prima dell’inverno

Gazprom, l’operatore del gas russo, ha dichiarato di non essere d’accordo con la decisione dell’operatore ucraino, ma alla fine il transito di gas naturale lungo questa tratta è stato interrotto.

Ma quali conseguenze ci saranno per noi europei? Per fortuna, nei prossimi mesi, non dovremmo avere gravi problemi, infatti la sospensione del transito è parziale ma, soprattutto, la nostra domanda di gas durante i mesi estivi è bassa. Tuttavia, se l’Ucraina non ripristinerà il passaggio di gas interrotto prima dell’inverno, le capacità di transito rimanenti potrebbero non essere sufficienti a soddisfare la domanda.

Se l’Ucraina interrompe totalmente il passaggio del gas russo…

Molto più preoccupante la possibilità che questa interruzione possa essere l’inizio di altre restrizioni del gas verso l’Unione Europea per mano ucraina. Proprio la scorsa settimana, il ministro degli esteri lituano ha detto che fermare il transito di gas e petrolio dalla Russia con un’azione intrapresa dall’Ucraina, risolverebbe il problema dell’embargo petrolifero sul quale non tutti i paesi europei sono d’accordo. Secondo la Lituania, se l’Ucraina decide di chiudere i rubinetti del gas all’Europa, il problema di trovare un’intesa per l’embargo si risolverà da solo.

Se accadesse che l’Ucraina decidesse di interrompere totalmente le forniture di gas russo attraverso il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod, per soddisfare i fabbisogni energetici europei rimarrebbero altre opzioni. Una di queste sarebbe l’aumento delle consegne attraverso la Bielorussia con il sistema Gazprom Transgaz Belarus, mentre un’altra, per quanto incredibile, sarebbe attraverso il contestatissimo Nord Stream 2 che, secondo fonti russe, potrebbe essere riavviato nell’arco di una sola settimana.

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