La grafite è il tallone di Achille della macchina da guerra americana

Mentre il mondo sembra scaldare i motori per andare in guerra, emergono sempre più chiaramente le criticità di alcuni materiali, la grafite in primo luogo, che potrebbero compromettere le capacità belliche dell’Occidente.

Sembra che il mondo abbia voglia di guerra o, per dirla in toni più pacati, le tensioni che stanno emergendo stanno spingendo molti paesi al riarmo.

Mentre la guerra infuria su due fronti, in Europa e in Medio Oriente (ma anche in Yemen e nella Repubblica Democratica del Congo), le nazioni si stanno preparando alla guerra. Una delle conseguenze immediate è anche l’aumento della domanda di beni critici, tra cui ci sono minerali e metalli come la grafite, l’alluminio, l’acciaio, il ferro, le terre rare, il nichel e il titanio.

Marina e aviazione armate fino ai denti

Considerando soltanto quello che sta pianificando l’esercito più ricco del mondo, quello degli Stati Uniti, ci si rende facilmente conto di cosa potrebbe accadere nei prossimi anni. Il Dipartimento della Difesa americano sta dando priorità alle forze marittime e aeree, perché si pensa che avranno un ruolo determinante nella regione dell’Indo-Pacifico, quando dovesse iniziare una guerra con la Cina.

La Marina americana vuole aumentare la sua forza fino a oltre 500 navi, 9 nuove navi da combattimento, tra cui un sottomarino con missili balistici, due cacciatorpediniere e due fregate. L’Air Force vuole invece quasi 100 nuovi aerei, tra cui 48 aerei da combattimento F-35, mentre l’esercito americano sta rafforzando i dispositivi di precisione a lungo raggio, tra cui artiglieria, razzi e missili. Tanto per fare qualche esempio, il razzo M30A1 esplode 82.000 proiettili di tungsteno, mentre quasi il 20% del peso dell’aereo da caccia F-35 è in titanio e i missili standard aria-terra hanno un involucro perforante in acciaio al tungsteno.

L’esercito più potente del mondo ha i piedi d’argilla

Se oggi gli Stati Uniti si trovassero in guerra, avrebbero una carenza di 69 minerali, la maggior parte dei quali utilizzati nella produzione di armi. Mentre la Cina è il principale produttore di 29 dei 43 minerali industriali, gli Stati Uniti fanno affidamento sulle forniture cinesi per circa la metà dei minerali critici, tra cui litio, cobalto e terre rare.

E quello che non arriva dalla Cina, arriva dalla Russia che fornisce ai membri della NATO altri metalli chiave per la difesa, tra cui alluminio, nichel e titanio. La NATO ha una produzione mineraria assai limitata, con l’Unione Europea che importa tra il 75% e il 100% della maggior parte dei metalli che consuma e, ancora peggio, non dispone di scorte minerarie, così come il Canada e la Gran Bretagna. Soltanto gli Stati Uniti detengono scorte di minerali, ma assai limitate.

Secondo i dati dello US Geological Survey (USGS), ad oggi, le forze armate statunitensi e la NATO si trovano in una posizione mineraria molto più debole rispetto al 1938.

Grafite, il materiale ideale per la guerra

Tornando alla Cina, il paese è anche il più grande produttore mondiale di gallio, germanio, grafite naturale e sintetica e gli Stati Uniti dipendono al 100% dalla grafite raffinata cinese. Questo minerale è un componente importante per elicotteri, sottomarini, artiglieria e missili.

La grafite è il materiale ideale per i militari grazie alle sue proprietà uniche: è in grado di resistere a temperature molto elevate con un punto di fusione alto, è stabile a queste alte temperature, è leggero e facile da lavorare ed è resistente alla corrosione (è chimicamente inerte).

Nell’ingegneria aerospaziale la grafite ha aumentato la durata di vita degli aeroplani, ha migliorato il consumo di carburante, ha permesso il funzionamento di motori più caldi e ha ridotto il peso degli aerei. La grafite si trova anche in moltissimi dispositivi di consumo, inclusi smartphone, laptop, tablet, dispositivi wireless, auricolari e cuffie. Inoltre, è parte integrante dei veicoli elettrici (anodi della batterie agli ioni di litio), nei lubrificanti, nei reattori nucleari, nei fogli di grafene e… nelle mine delle matite.

La più utilizzata (insieme all’alluminio) nelle applicazioni militari

Un report dello scorso anno del Hague Centre for Strategic Studies ha evidenziato che la grafite naturale e l’alluminio sono i materiali più comunemente utilizzati nelle applicazioni militari, ma anche quelli soggetti a notevoli rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento per i paesi occidentali, che derivano dalla mancanza di diversificazione dei fornitori e dall’instabilità associata alle forniture provenienti da nazioni instabili.

La grafite naturale è classificata come a rischio molto elevato in termini di approvvigionamento, per il suo utilizzo in aerei da combattimento e da trasporto, elicotteri, carri armati, veicoli da combattimento di fanteria, portaerei, mezzi anfibi, fregate, sottomarini, corvette, artiglieria e munizioni. Anche l’alluminio, utilizzato nei caccia, nei carri armati, nei missili, nei sottomarini, nelle corvette, nell’artiglieria, nelle munizioni e nei siluri, è stato considerato un materiale ad altissimo rischio.

La bomba morbida

Una delle applicazioni militari più sorprendenti della grafite è la cosiddetta bomba alla grafite.

Secondo Research Gate si tratta di un’arma non letale, conosciuta anche come bomba morbida, che viene utilizzata per disattivare i sistemi di alimentazione elettrica del nemico. Il meccanismo di funzionamento della bomba di grafite è relativamente semplice e si basa sulla creazione di sospensioni di aria/nuvole di filamenti di carbonio trattati chimicamente ed estremamente fini che provocano cortocircuiti e scariche elettriche all’interno delle infrastrutture di forniture elettriche. I filamenti di carbonio utilizzati all’interno delle bombe di grafite sono molto piccoli e possono dare origine a nubi dense, con una lunga persistenza.

Le bombe alla grafite della NATO contro la Serbia

Una bomba alla grafite fu usata contro l’Iraq durante la Prima Guerra del Golfo (1990-91), neutralizzando circa l’85% degli impianti elettrici del paese. Una bomba alla grafite di fabbricazione statunitense è stata usata anche dalla NATO contro la Serbia (1999), dove ha disabilitato oltre il 70% della fornitura elettrica della rete nazionale.

L’esercito americano utilizza anche scaglie di grafite per bloccare le onde elettromagnetiche che il nemico potrebbe rilevare e utilizzare per colpire le truppe sul campo. Essenzialmente è una specie di fumo, con i fiocchi di grafite sintetica che vengono rilasciati dai sistemi a terra che disperdono le polveri sfuse nell’atmosfera. Le polveri, denominate Micro-260 e K-2, sono composte da scaglie di varie dimensioni.

Più ci riarmiamo e più cresce la domanda di grafite

Una nuovissima applicazione della grafite per usi militari e industriali, brevettata dall’esercito americano, è l’ossido di grafite in un sistema di riciclo dell’acqua, progettato per lavare cisterne e mezzi esposti ad armi chimiche e biologiche. Il sistema filtra le impurità fino a 600 litri di acqua di lavaggio all’ora, consentendo il riutilizzo o lo scarico sicuro delle acque reflue.

Se c’è qualcuno che ha bisogno di una fornitura sicura di grafite, quello è il settore militare. Più soffiano venti di guerra e più la domanda di grafite si impenna verso l’alto.

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