Vulcani e nucleare, una convivenza pericolosa
Le ultime eruzioni vulcaniche in Giappone, oltre a provocare numerose vittime, alimentano una crescente preoccupazione sull’imminente riavvio dei reattori nucleari.
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Le ultime eruzioni vulcaniche in Giappone, oltre a provocare numerose vittime, alimentano una crescente preoccupazione sull’imminente riavvio dei reattori nucleari.
Il mercato internazionale energetico sta attraversando un momento difficile a causa dei prezzi troppo bassi del gas naturale. Gli effetti della crisi tra Russia e Ucraina giocano un ruolo determinante.
Dove viene prodotto l’uranio nel mondo? Chi detiene la maggior parte di una risorsa così strategica e importante per l’approvvigionamento energetico e per gli arsenali militari?
Le risorse europee di gas naturale non sono sufficienti a fronteggiare un eventuale interruzione delle forniture provenienti dalla Russia. Se nel breve termine non esistono strade alternative percorribili, per il futuro alcune aziende cercano nuovi depositi e giacimenti di gas naturale, soprattutto in Italia.
La miniera di uranio più grande del mondo ha chiuso. È arrivato il momento che il mercato attendeva da mesi e i prezzi cominceranno a salire drasticamente?
Un recente studio evidenzia come l’impiego delle energie rinnovabili negli impianti minerari porterebbe grossi benefici economici per le società minerarie. Se i risultati dello studio verranno tradotti nella realtà potremmo assistere ad una crescita del mercato delle energie rinnovabili in tutto il mondo.
Sarebbero i primi due reattori nucleari a ripartire dopo l’incidente di Fukushima, giorno dal quale il Giappone dipende totalmente dagli approvvigionamenti esteri di combustibili fossili.
I prezzi dell’uranio sono sempre più depressi e nel breve termine nessuno si aspetta qualche miglioramento, ma nel lungo termine …
Un recente studio di una delle più autorevoli riviste scientifiche evidenzia che l’estrazione di gas e petrolio tramite la tecnologia della fratturazione idraulica, potrebbe innescare effetti geologici non controllabili. I frequenti terremoti che si verificano in Oklahoma ne sarebbero la prova.
L’interruzione delle forniture russe di gas verso l’Ucraina infiamma i prezzi sul mercato e scatena forti preoccupazioni circa le forniture per l’Europa in vista del prossimo inverno.
Il baricentro degli interessi energetici della Russia si sta spostando drasticamente dall’Europa all’Asia, con conseguenze negative per il Vecchio Continente.
A quali fonti energetiche è legato il destino del pianeta Terra? Secondo qualcuno alle energie rinnovabili, secondo altri all’energia nucleare. Ma tutti concordano che il futuro dell’energia non sarà legato a petrolio o carbone.
Il Giappone rimanda la riattivazione degli impianti nucleari, fermati per motivi di sicurezza dopo l’incidente di Fukushima. Una pessima notizia per i prezzi dell’uranio.
Gli ultimi disastri ambientali provocati dalla fuoriuscita di petrolio, ci ricordano che la sicurezza energica è strategica ma la sicurezza ambientale è altrettanto importante.
Le ultime vicende della crisi tra Russia e Ucraina fanno presagire che siano in arrivo grossi guai per l’Europa. Senza il gas russo il Vecchio Continente, soprattutto l’Italia, potrebbe vivere un inverno difficile da dimenticare.
Nel cuore di Manhattan verranno stoccate grandi quantità di energia grazie alle batterie al vanadio. Un progetto che potrebbe trasformare le città in efficienti depositi di energia pulita.
Il braccio di ferro tra Stati Uniti e Russia sulla questione dell’Ucraina, avrà esiti imprevedibili su tutto il mercato petrolifero mondiale.
Da pochi mesi la Cina si è ritrovata “inondata” dallo shale gas. A fronte di un potenziale di riserve enorme, la produzione sta procedendo a ritmi così elevati che anche gli esperti più ottimisti sono rimasti sorpresi.
Anche se i prezzi dell’uranio rimangono deboli e qualcuno inizia a dubitare circa una ripresa delle quotazioni, tutti i dati fondamentali di mercato continuano ad indicare una prossima forte ripresa del metallo.
Se la Russia interrompe le forniture di gas all’Europa, non esistono al momento valide soluzioni per far fronte al problema e gli scenari che si prospettano sono preoccupanti.
Esiste un combustibile che anziché produrre anidride carbonica, la consuma. Impossibile? Non per l’etere dimetilico, che inoltre ha un’efficienza molto maggiore di tutti i carburanti per auto-trazione.
Alcune nazioni africane hanno grosse potenzialità nel settore dell’uranio, come dimostra il fermento delle multinazionali minerarie in questi paesi.
Molti investitori hanno iniziato a scommettere su chi sarà il partner della Tesla Motors, per i rifornimenti di litio delle nuove batterie che verranno prodotte nella futuristica Gigafactory.
Nei prossimi anni la Cina potrebbe avere il primo reattore nucleare al torio e allora la storia energetica del pianeta verrebbe scritta da Pechino.
L’energia nucleare è troppo importante per l’economia giapponese, perciò il nuovo programma governativo prevede la riaccensione degli impianti nucleari spenti dopo l’incidente di Fukushima. E il mercato dell’uranio si appresta a iniziare i festeggiamenti.
La rivoluzione energetica che ha avuto luogo negli Stati Uniti, grazie all’impiego di nuove tecnologie estrattive, ha cambiato profondamente gli equilibri petroliferi mondiali, emarginando ulteriormente i paesi senza risorse energetiche o senza tecnologie.
Il mercato dell’uranio non porta fortuna alla grande banca d’affari americana, costretta ad abbandonare un business che sembrava molto lucroso, fino all’incidente di Fukushima.
Il mercato dell’uranio è in grande fermento per le attese sui nuovi progetti e per le aspettative di quotazioni in crescita. In tutto ciò, l’Africa giocherà un ruolo determinante.
L’industria petrolifera mondiale dipende sempre di più dal petrolio estratto negli oceani e grazie alle nuove tecniche estrattive può raggiungere profondità sempre maggiori.
I bassissimi prezzi dello shale gas negli Stati Uniti, fanno temere che si sia gonfiata un’altra bolla speculativa, pronta ad esplodere e a trascinare i prezzi energetici verso l’alto.