In Romania manca elettricità. ALRO produrrà il 60% di alluminio in meno
Ieri, 28 dicembre, è giunto l’annuncio della ALRO di drastici tagli alla produzione di primario. Un grosso problema anche per clienti e fornitori.
Ieri, 28 dicembre, è giunto l’annuncio della ALRO di drastici tagli alla produzione di primario. Un grosso problema anche per clienti e fornitori.
Aluminium Dunkerque ha tagliato la produzione di alluminio primario nelle ultime due settimane in risposta all’aumento dei prezzi dell’energia elettrica.
Anche quest’anno sta giungendo al termine ma, per i consumatori di alluminio, non sarà facile dimenticarlo. Ripercorriamo alcuni momenti…
La produzione di alluminio primario cresce troppo lentamente rispetto ai consumi. Nel 2022 ci sarà un grosso deficit e i prezzi verranno spinti verso l’alto.
Il rally dei prezzi del gas naturale si calmeranno con il passare dei mesi, ma i prezzi di alcuni metalli base, tra cui rame e alluminio, rimarranno alti.
I nuovi impianti di Hydro e Alcoa porteranno sul mercano nuova capacità produttiva di alluminio. Nel frattempo, i prezzi si muovono lateralmente.
Le scorte di alluminio in tutto il mondo scendono pericolosamente verso lo zero. Ma come è stato possibile arrivare a questo punto?
Mentre i prezzi dell’alluminio oscillano violentemente, i costi di produzione per l’alluminio primario sono aumentati, con una forte contrazione dei margini.
Alcoa sta puntando molto su nuova capacità fusoria di alluminio in tutto il mondo con 2 nuovissime tecnologie: ELYSIS e ASTRAEA.
I prezzi dell’alluminio sono crollati del 20 percento in sole 2 settimane, seguendo le sorti del carbone in Cina. Cosa devono aspettarsi i consumatori nel breve termine?
La domanda di alluminio da parte del settore aerospaziale e automobilistico tornerà più velocemente del previsto e sarà come uno tsunami per il mercato.
La grave crisi energetica che sta colpendo l’India rischia di mietere attori economici importanti come le fonderie di alluminio.
I vincoli all’offerta di metalli industriali potrebbero protrarsi fino al 2022. La crisi energetica è il fattore chiave da non perdere di vista.
Ci sono ancora cattive notizie per i consumatori di alluminio. Questa volta sono le leghe di alluminio a complicare la vita a chi deve acquistare metallo.
I prezzi dell’alluminio sono saliti ai massimi da 13 anni con l’aggravarsi della crisi energetica in Cina e nel resto del mondo.
Dalla Cina pessimi segnali per i consumatori di alluminio. La produzione a settembre ha cominciato a scendere e, ad ottobre, farà lo stesso.
I produttori di alluminio non riescono a rispondere ad una domanda troppo forte, mentre la crisi energetica complica ulteriormente la situazione. E i prezzi non possono che salire…
La crisi energetica mondiale sta colpendo anche la Cina e il suo sistema produttivo, con conseguenze significative sulla produzione di metalli.
Le diminuzioni della produzione globale di acciaio e di alluminio vanno a braccetto, con la Cina che ne determina le sorti come al solito.
Che cosa sta spingendo tanto in alto i prezzi dell’alluminio? Per quanto tempo rimarranno a livelli così alti? Ecco un’analisi di mercato per aiutare i consumatori a capire cosa sta succedendo.
È ancora l’alluminio cinese a scuotere il mercato europeo. Questa volta è una questione di dazi che molti vogliono e qualcuno rifiuta.
Nel futuro dell’alluminio i prezzi sono già scritti: 3.200 dollari entro 12 mesi, con una domanda crescente ed un’offerta a singhiozzo.
L’alluminio non si ferma. Anche se i prezzi troppo alti stanno diventando un problema per tutti, i prezzi del metallo non si vogliono fermare.
Nonostante gli ultimi dati sulla produzione di alluminio globale mostrino un aumento, i prezzi del metallo continuano a crescere.
Le quotazioni dell’alluminio hanno ripreso a correre. Ma i volumi che si stanno abbassando segnalano un trend più debole.
Anche in un settore frammentato come quello degli estrusi di alluminio esistono dei giganti aziendali che competono su scala globale.
Nonostante l’aumento della produzione globale di alluminio, i premi del metallo rimangono sotto tensione. Ecco perché…
Per i consumatori di alluminio europei arrivano nuovi grattacapi: la Russia ha introdotto dazi all’esportazione di billette e pani.
ll deficit di alluminio globale potrebbe trasformarsi in un surplus entro la fine dell’anno, con i prezzi che si alleggeriranno.
La Cina potrebbe vendere sul mercato le sue scorte strategiche, e segrete, di metalli base per calmierare i prezzi infiammati dalla speculazione.