La corsa dell’alluminio è alla fine?
I tori sul mercato dell’alluminio potrebbero presto battere in ritirata. Secondo gli analisti tecnici, la linea della verità è a 1.865 dollari.
I tori sul mercato dell’alluminio potrebbero presto battere in ritirata. Secondo gli analisti tecnici, la linea della verità è a 1.865 dollari.
I mercati si aspettano molto dai tagli alla produzione in Cina, trascurando del tutto i nuovi super-impianti in arrivo.
Quali sono i fattori chiave che stanno muovendo il mercato dell’alluminio e quali sono le società quotate più promettenti per un investitore?
Giugno non sembra sarà un buon mese per il mercato delle commodities, in particolare per quello dei metalli. È la fine del trend rialzista?
Il litigio tra Arabia Saudita e Qatar potrebbe avere serie conseguenze anche per l’Italia, secondo importatore europeo di gas naturale liquefatto.
Nella attività di tutti i giorni di chi fa il commerciante di alluminio è frequente ricevere telefonate del seguente tenore…
La potente banca d’investimento prevede altri rialzi sull’alluminio, grazie soprattutto alle riforme in atto sul mercato cinese.
Il paese è alle prese con la crescita del PIL che, fino ad ora, ha portato anche all’aumento dell’inquinamento atmosferico.
La forte ripresa delle materie prime in tutto il mondo è un buon segno per l’economia, anche se per molte aziende ciò significa una significativa erosione dei margini.
I rottami di alluminio consentono di risparmiare il 95% dell’energia necessaria per produrre alluminio primario. Ecco perchè i paesi esportatori sono così importanti…
I prezzi dell’alluminio sono aumentati di circa il 15% dall’inizio dell’anno. La decisione cinese di fare qualcosa contro il drammatico inquinamento del paese spinge la crescita del metallo.
La Cina, nel 2016, è stata il primo produttore di alluminio del mondo, producendo la bellezza di 31 milioni di tonnellate di metallo.
La Rusal, il gigante dell’alluminio russo, propone un’OPEC dell’alluminio per provare a contenere la produzione cinese.
L’alluminio ha rotto la resistenza dei 1.800 dollari e il mercato si domanda dove possa arrivare nei prossimi mesi.
L’alluminio arriva da un 2015 assai travagliato e da un 2016 di recupero. Ma cosa lo aspetta nel nuovo anno?
Chi ha depositato 1 milione di tonnellate di alluminio nel deserto messicano? E perché? Quelle che, inizialmente, sembravano risposte plausibili hanno lasciato il campo a qualcosa di molto più sorprendente…
Anche se i prezzi sono in calo negli ultimi giorni, il sentimento sul mercato dell’alluminio rimane rialzista, così come su tutti i metalli industriali.
Le promesse elettorali di Donald Trump, nelle sue nuove vesti di Presidente degli Stati Uniti, accendono la volatilità dei mercati dei metalli.
Molti pensano che il 2017 sarà un mercato all’insegna dei rialzi per i metalli industriali, grazie ad una domanda sostenuta e ad un deficit delle forniture.
I prezzi dell’alluminio sono pronti per superare la barriera dei 1.700 dollari a tonnellata? Nel breve termine i presupposti inducono ad un moderato ottimismo, ma nel medio termine…
C’è chi è pessimista sul futuro dell’alluminio, temendo un’invasione di metallo cinese. Ma c’è anche chi intravede un deficit delle forniture a livello globale… Chi ha ragione?
L’11 dicembre la Cina entrerà a far parte dei paesi con economie di libero mercato. Un riconoscimento tutt’altro che accademico, con conseguenze pratiche tangibili e, probabilmente, drammatiche per molti settori industriali dell’Occidente.
Le opportunità sul mercato del grafene stanno cominciando ad arrivare e molte tecnologie, per come le conosciamo, non saranno più quelle di prima.
Come fanno i produttori di alluminio cinesi a guadagnare in un mercato depresso come quello attuale? La risposta è semplice: costi bassi.
Quale sarà il materiale che avrà il maggiore impatto sulla qualità della nostra vita nel prossimo futuro? C’è da scommettere che sarà il magnesio…
I gravi problemi economici della Cina hanno pesato sui prezzi dell’alluminio nel corso dell’anno che sta finendo. E per il 2016 le prospettive non sono tra le più rosee…
Alcoa ha deciso di dividere il business dei metalli grezzi da quello automobilistico e aerospaziale. Una mossa dettata dal crollo del mercato delle materie prime e che evidenzia come la depressione dei prezzi dell’alluminio sia destinata a continuare.
I prezzi delle azioni dei più importanti produttori di alluminio del mondo hanno subito pesanti perdite dall’inizio dell’anno e i prezzi del metallo continuano a scendere. Cosa sta succedendo?
Una piccola start-up americana sta portando sul mercato una nuovissima tecnologia che permette di produrre metalli senza l’emissione di gas serra e a costi molto più economici. Potrebbe essere l’inizio di un grande cambiamento per svariati settori industriali e, naturalmente, per l’ambiente.
La Cina userà alluminio al posto del rame per produrre cavi a bassa tensione, con enormi risparmi in termini di costo ma con qualche rischio in più per la sicurezza degli edifici. Un colpo da 200.000 tonnellate in meno per la domanda mondiale di rame.