Gli Stati Uniti sabotano il Nord Stream facendolo esplodere per isolare l’Europa dal gas russo e la Russia vende tutto il suo gas a prezzi di saldo alla Cina, nuovo acerrimo nemico degli americani. Gli Stati Uniti impongono dazi contro l’alluminio russo e la Russia ferma le esportazioni di nichel e palladio.
Nella logica della guerra è tutto perfettamente razionale, ma nella logica di imprenditori ed investitori si tratta di una spirale di incertezza e imprevedibilità che non lascia molto spazio all’ottimismo per i prossimi mesi.
L’alluminio russo non è vitale per gli USA, ma il nichel e il palladio sono un’altra storia
La novità degli ultimi giorni riguardano proprio la reazione russa alle intenzioni degli americani di imporre un dazio del 200% sull’alluminio proveniente dalla Russia. Secondo voci anonime che si sono diffuse in molte trading rooms, i russi limiteranno le esportazioni di metalli critici come nichel e palladio se Washington imporrà dazi sulle importazioni russe di alluminio.
Anche se le forniture russe di alluminio rappresentano solo una quota minore delle importazioni statunitensi, il nichel è essenziale per l’industria aerospaziale e per le batterie dei veicoli elettrici. Il palladio è invece vitale per i catalizzatori delle automobili a benzina.
Se la Russia restringe le esportazioni di metalli critici…
Secondo Trade Data Monitor, circa l’11% delle 92.624 tonnellate di nichel importate dagli Stati Uniti nel 2022 è stato importato dalla Russia. Inoltre, le 20 tonnellate di palladio importate nello stesso anno hanno rappresentato quasi il 35% delle importazioni statunitensi.
Per quanto riguarda l’alluminio, nel 2022, gli americani hanno importano dalla Russia 191.809 tonnellate di metallo grezzo e leghe, ovvero quasi il 4,4% degli oltre 4,4 milioni di tonnellate totali. Proprio per i bassi volumi interessati, secondo gli analisti, i nuovi dazi sull’alluminio non dovrebbero avere un grande impatto sul mercato.
Ma se la Russia reagisse, come dato quasi per certo da molti osservatori, con restrizioni su altri metalli critici esportati, le ricadute sui mercati sarebbero significative, probabilmente anche al di fuori degli Stati Uniti. Naturalmente, potrebbe venirne coinvolta anche l’Unione Europea, fedele alleata di Washington nella guerra in Ucraina.
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