Per Goldman Sachs i prezzi dell’alluminio andranno meglio di quanto previsto fino ad ora. La domanda in crescita in Europa e in Cina potrebbe portare ad una carenza di offerta che provocherà quotazioni del metallo più alte.
Fino ad oggi, gli analisti della banca d’investimento americana prevedevano per quest’anno una media di prezzi dell’alluminio a 2.595 dollari per tonnellata. Ma le nuove previsioni indicano un livello medio molto più alto: 3.125 dollari per tonnellata, con punte che arriveranno a toccare anche i 3.750 dollari.
Scorte globali ai minimi
Come ricordano tutti i consumatori, l’alluminio aveva raggiunto livelli record subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina lo scorso febbraio. Poi, i prezzi erano crollati mentre la crisi energetica europea e il rallentamento dell’economia globale avevano costretto molte fonderie a chiudere o a rallentare la produzione.
Ma ora le scorte globali si attestano al minimo dal 2002, con soli 1,4 milioni di tonnellate, in calo di 900.000 tonnellate rispetto ad un anno fa. Perciò si prevede un deficit che potrebbe scatenare gravi preoccupazioni per la disponibilità di un metallo utilizzato per fare un po’ di tutto, dalle lattine della birra alle componenti di auto e aeroplani.
Tira un’aria di rialzi per le materie prime
Inoltre, a livello macroeconomico, ci sono alcuni importanti fattori che potrebbero favorire un rialzo dei prezzi nel 2023. In primo luogo un dollaro in calo e, non meno importante e comunque in stretta correlazione, una politica monetaria della Federal Reserve americana meno rigida dello scorso anno. Ciò, sempre secondo Goldman Sachs, potrebbe rilanciare i prezzi dell’alluminio a partire dalla prossima primavera.
Ma Goldman Sachs non è una voce isolata. Molte banche d’investimento sono rialziste sulle materie prime a causa della mancanza di investimenti negli ultimi anni che ha portato a forniture troppo ristrette rispetto alla domanda.
Guardando il mercato in generale delle materie prime dal punto di vista di un investitore, si parla di rendimenti superiori al 40% per chi quest’anno detiene in portafoglio questa tipologia di assets.
METALLIRARI.COM © ALL RIGHTS RESERVED