Una notizia che arriva da oltre oceano e che a molti sembrerà insignificante, ci racconta come potrebbe diventare il mercato dei rottami nei prossimi decenni. Un mercato sempre più strategico e vitale, dove la partita se la giocheranno i grossi players delle materie prime.
Il nuovo impianto di rottami e scorie di alluminio della Glencore
Ma facciamo un passo indietro… In questi giorni, un gigante globale delle commodities come Glencore ha dato vita ad una collaborazione con il commerciante di rottami Zeb Metals (Stati Uniti) per avviare un impianto di riciclo di rottami e scorie di alluminio nell’area di Charleston, nella Carolina del Sud. L’impianto entrerà in funzione alla fine del 2023 con due forni rotanti per riciclare scorie di alluminio e rottami industriali per il consumo regionale.
Per Glencore non si tratta del primo passo nel settore dei rottami visto che opera nel riciclo di rame e metalli preziosi con stabilimenti negli Stati Uniti, in Canada, in Italia e in Cile. Tuttavia, il nuovo impianto di Charleston segna l’entrata di Glencore nel settore dei rottami di alluminio.
I rottami di alluminio cadranno nelle mani delle multinazionali delle commodity?
Le grandi opportunità che si vengono a creare a seguito della crescente tendenza verso la decarbonizzazione passano attraverso il riciclo dei rottami metallici. Evidentemente, una multinazionale delle materie prime come Glencore non si farà scappare l’occasione. L’azienda ha infatti dichiarato “Le recenti politiche governative, come l’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti e il piano industriale Green Deal proposto dalla UE, dimostrano la crescente necessità di materie prime critiche fino alla fine del decennio e oltre, che richiedono nuovi investimenti sia nella fornitura primaria che nel riciclo“.
Non è difficile pensare che anche il settore dei rottami (alluminio in testa) sia alla vigilia di cambiamenti strutturali storici. Se fino ad oggi e per decenni è stato un mercato polverizzato e costituito da una miriade di piccoli e medi operatori a struttura familiare, nel prossimo futuro potrebbe ritrovarsi nelle mani dei grandi gruppi delle commodities che già controllano l’estrazione primaria. D’altronde anche il rottame è una specie di miniera sparsa nei territori dove produzioni e consumi di metalli sono più elevati.
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