Acciaierie d’Italia chiede aiuto allo Stato per pagare il gas
Un’azienda che andava male anche quando tutti facevano profitti, poteva forse sottrarsi dal chiedere soldi allo Stato per pagare le bollette durante una crisi energetica globale?
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Un’azienda che andava male anche quando tutti facevano profitti, poteva forse sottrarsi dal chiedere soldi allo Stato per pagare le bollette durante una crisi energetica globale?
La Commissione Europea ha presentato un piano di emergenza per la crisi energetica. Il piano include una nuova tassa e un quadro sul tetto massimo dei prezzi dell’energia.
L’ammoniaca verde potrebbe diventare un combustibile verde di grande importanza nel mondo a zero emissioni di CO2 del futuro. Per questo anche un gigante dell’energia come Exxon la sta prendendo in considerazione.
Mentre l’Unione Europea sta pensando di imporre un tetto al prezzo del gas russo, i ricavi di Gazprom corrono e, quest’anno, raggiungeranno i 100 miliardi di dollari.
Alcuni esperti avvertono che le soluzioni che Bruxelles sta escogitando per far fronte alla crisi energetica sono paragonabili ad uno schema Ponzi su grande scala.
Secondo Verisk Maplecroft, società specializzata nella valutazione dei rischi, l’Europa sta affrontando un aumento senza precedenti del rischio di disordini civili a causa dell’aumento dell’inflazione e dei costi energetici.
La Bulgaria si prepara a riprendere l’acquisto di gas naturale dalla russa Gazprom. Secondo il governo bulgaro è un passo inevitabile, in quanto non ci sono alternative.
Il Venezuela ha appena interrotto le spedizioni di petrolio per l’Unione Europea. Per riprenderle chiede combustibili raffinati in cambio di greggio.
I prezzi del gas sono arrivati a 300 euro per megawattora. Nel frattempo, le contraddizioni e i paradossi in seno all’Europa diventano sempre più evidenti.
L’inflazione energetica in Germania è molto più drammatica che altrove. Il sistema industriale tedesco dovrà ripensare completamente la produzione in Europa.
Il prezzo del gas ha aperto la giornata del 16 agosto a 230 euro/MWh, mentre anche i traders si dichiarano sbalorditi.
Nonostante una valanga di sanzioni e boicottaggi, la Russia è riuscita a esportare quasi un miliardo di dollari di combustibili fossili dal giorno dell’inizio della guerra in Ucraina.
I limiti dell’energia verde stanno diventando sempre più chiari, mentre i combustibili fossili sono più costosi e meno disponibili.
Tanto amare e dannose all’Occidente, tanto dolci e gradite alla Cina. Le sanzioni contro la Russia si stanno rivelando uno dei più grossi regali che gli occidentali abbiano mai fatto in tempi recenti ai cinesi.
Gli esperti hanno avvertito che ci sono alte probabilità di un crollo energetico in Polonia dopo che il governo ha vietato le importazioni di carbone dalla Russia.
C’è un problema evidente nella transizione energetica che le persone ancora non vedono. I metalli e i minerali necessari sono risorse limitate e non sono abbastanza per tutte le batterie che servirebbero alla transizione.
L’Italia, insieme all’Europa, non ha mai dato priorità alla sicurezza energetica e ora si trova nei guai. I prezzi altissimi per l’energia che stiamo pagando sono il frutto di scelte politiche fatte con superficialità, incompetenza e totale incoscienza.
A causa della crisi energetica, in Germania verranno aperti punti di riscaldamento pubblici per affrontare il prossimo inverno.
I politici europei stanno cominciando a preparare la popolazione per un inverno doloroso. Ecco quello che ci attende e quali sono gli scenari peggiori…
Per gli analisti non ci sono dubbi: se i G7 limitano il prezzo del petrolio russo, Putin risponderà con una riduzione della produzione che farà schizzare i prezzi a livelli stratosferici.
Alcuni paesi nell’Unione Europea sono in grado di sostituire completamente l’uso del gas facendo funzionare a pieno regime centrali elettriche a carbone.
Dal 10 giugno, il prezzo del gas presso l’hub olandese TTF, il punto di riferimento per l’Europa, è aumentato del 55%.
L’Unione Europea è nel bel mezzo di un enigma energetico: comprare carbone o mantener fede agli impegni sul clima?
Le sanzioni occidentali hanno bloccato i pezzi di ricambio per il gasdotto che rifornisce l’Europa proprio mentre si stanno cercando di riempire i depositi di gas per l’inverno. Italia e Germania tra i paesi maggiormente penalizzati.
Gazprom ha limitato la fornitura di gas naturale alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream del 40%, per motivi tecnici.
In vista di un inverno difficile, l’Ucraina ferma le esportazioni di carbone, petrolio e gas. Ma, con ogni probabilità, non se ne accorgerà nessuno.
Il mercato petrolifero mondiale resta in deficit strutturale e avrebbe bisogno di prezzi molto più alti per ritrovare il suo equilibrio.
I prezzi del petrolio sono saliti alle stelle dall’inizio dell’anno, spingendo i prezzi della benzina ai massimi storici. Quanto in alto saliranno?
Mentre si avvicina la data di entrata in vigore del divieto di importazione di carbone russo nell’Unione Europea, chi può compra tutto il carbone che riesce.
Russia e Unione Europea sono diventati due mondi completamente diversi tra loro. Da una parte i consumatori vedono i prezzi della benzina che scendono, mentre dall’altra sono alle prese con prezzi cresciuti a dismisura.