Prezzi del palladio ai minimi da 5 anni
A inizio settimana il prezzo del metallo bianco è sceso ad un minimo quinquennale, circondato da ampi cali dei prezzi di quasi tutte le materie prime.
A inizio settimana il prezzo del metallo bianco è sceso ad un minimo quinquennale, circondato da ampi cali dei prezzi di quasi tutte le materie prime.
Consumi di cioccolato in caduta, in un mercato che si sperava potesse crescere a ritmi vertiginosi. Un brutto segnale anche per gli altri settori?
Il crollo dei mercati azionari cinesi, che hanno trascinato verso il basso i listini di tutto il mondo, hanno avuto pesanti conseguenze anche per metalli e materie prime, il cui futuro sembra più incerto che mai.
Produzione petrolifera in aumento in quasi tutto il mondo e per i prossimi anni la situazione non sembra destinata a cambiare. Ecco, paese per paese, cosa è successo e cosa succederà.
Gli investitori dovrebbero considerare il caos come l’indicatore di direzione della situazione globale per decidere quando iniziare ad accumulare metalli preziosi.
Nel suo ultimo rapporto trimestrale sulle tendenze del mercato dell’oro, il World Gold Council afferma che la domanda di metallo giallo è scesa del 12% durante il secondo trimestre di quest’anno.
L’Arabia Saudita ha appena aumentato la produzione di petrolio ad un livello record, mai raggiunto nella storia. Lo sta facendo in un momento di prezzi del petrolio da record negativo. Cosa ha in mente?
La domanda vivace e sostenuta di argento fisico alimenta un certo ottimismo tra i produttori. Tuttavia, ciò non impedisce ai prezzi di scendere. Ecco perchè…
Attese ottimistiche sul mercato dei fertilizzanti per i prossimi mesi, dopo un’inizio d’anno in depressione. Anche in questo settore, trattandosi di risorse naturali, la protagonista è la Cina.
Il recente e storico accordo sul nucleare iraniano, avrà importanti e significative ripercussioni sul prezzo del petrolio internazionale, anche se in tempi meno rapidi di quanto molti temevano.
I prezzi dell’oro crollano sotto i 1.100 dollari e tra gli operatori aumenta il pessimismo circa le prospettive per i prossimi mesi. Rivedremo presto l’oro sotto i 1.000 dollari?
Per chi si è perso i più importanti articoli di quest’anno sulle materie prime, ecco una raccolta da leggere in tutta calma durante le vacanze estive: diamanti, oro, rame, petrolio, litio, ferro, niobio e californio. Per chi si occupa professionalmente di materie prime e per tutti gli investitori, una selezione di informazioni preziose!
Il picco mondiale della produzione di petrolio convenzionale è avvenuto nel 2005-2006, ma l’offerta di combustibili liquidi non è diminuita, principalmente a causa dei giacimenti di “petrolio di scisto” (o “tight oil”) recentemente sviluppati. Con l’incombente picco mondiale di “tutti i liquidi” è probabile che l’industria tenterà un nuovo e strenuo sforzo per strizzare le ultime gocce di petrolio liquido da qualsiasi fonte ci sia a disposizione, a prescindere da quanto sia sporca e costosa.
Quello che sta accadendo sulle borse azionarie cinesi ha un effetto dirompente sui prezzi di quasi tutte le materie prime e sui corsi azionari delle società minerarie. Ma qualcuno teme che la conseguenza peggiore sarà il trascinamento verso il basso di tutta l’economia mondiale.
L’attuale collasso dei prezzi del petrolio trova qualche parallelo con un caso molto più vecchio: quello dell’olio di balena e delle “ossa di balena” nel 19° secolo, essendo entrambi beni che hanno sofferto dell’esaurimento e di un picco di produzione.
Il tempo a disposizione per il salvataggio della Grecia sembra molto scarso e i mercati intravedono la possibilità concreta di una bancarotta del paese, come segnala il più affidabile termometro delle preoccupazioni finanziarie internazionali: il prezzo dell’oro.
L’aumento dei prezzi dell’argento è una buona notizia per tutti gli investitori in metalli preziosi, ma è un lugubre segnale per le sorti finanziarie della Grecia.
Se i prezzi della benzina si sono parzialmente ridimensionati, lo si deve alla guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Stati Uniti che sta sconvolgendo il mercato petrolifero e delle materie prime di tutto il mondo.
I piani strategici dei colossi del settore minerario mondiale indicano chiaramente che la scommessa per i prossimi anni è per un deficit di rame e un conseguente drammatico rialzo dei prezzi.
Il recente rapporto della Thomson Reuters GFMS analizza quello che è successo al mercato dell’argento nel 2014 e formula previsioni per il 2015. Ancora dispiaceri per gli investitori nel breve termine ma, nei prossimi due anni, la musica potrebbe cambiare.
Le speranze degli investitori in oro si sono riaccese grazie al petrolio, al deficit commerciale americano ed agli ultimi dati sugli acquisti di metallo giallo in Cina.
Nessuna grossa sorpresa all’orizzonte per l’argento, i cui prezzi dovrebbero restare abbastanza tranquilli per tutto il resto dell’anno. Almeno… secondo le previsioni di CPM Group.
Per conoscere il destino dei prezzi del petrolio e di tutte le altre materie prime, basta attendere la prossima riunione dell’OPEC che si preannuncia ricca di colpi di scena. Ecco cosa sta bollendo in pentola…
Riciclare alluminio ha consentito al mondo intero di raggiungere un traguardo di cui andare orgogliosi: il 75% di tutto l’alluminio prodotto è ancora in uso.
Le ultime previsioni sui prezzi del rame, rilasciate da Morgan Stanley, confermano le preoccupazioni che si stanno diffondendo in tutto il mercato.
Le ultime previsioni su oro e argento delle principali banche d’affari non cambiano sostanzialmente il quadro del mercato dei metalli preziosi: prezzi deboli per i metalli e dollaro sempre più forte.
La produzione mineraria di argento in tutto il mondo non accenna a diminuire, anche perchè tutto l’eccesso sembra finisca nelle mani degli investitori che pensano sia una buona occasione comprare metallo a prezzi scontati.
Fondamentali favorevoli ai prezzi del rame per la seconda metà dell’anno. La speculazione ribassista mollerà finalmente la presa?
I segnali che arrivano dai mercati continuano ad alimentare il pessimismo degli investitori che stanno dismettendo le posizioni in ETF in oro a ritmi sempre più elevati.
Dopo anni di quotazioni record, come molte altre materie prime, il mercato del petrolio è faticosamente alla ricerca di un nuovo equilibrio, il cui baricentro si sta irrimediabilmente spostando dalla penisola arabica al Nord America.