Sovranismo e metalli. L’Occidente perderà le risorse minerarie della Romania?
La Romania vira verso il nazionalismo, mettendo in discussione chi sfrutterà le importanti risorse minerarie del paese e facendo tremare le multinazionali del settore.
La Romania vira verso il nazionalismo, mettendo in discussione chi sfrutterà le importanti risorse minerarie del paese e facendo tremare le multinazionali del settore.
Un documento trapelato dalla Commissione UE suggerisce che il Green Deal nella sua forma attuale sia giunto al termine e che la competitività delle aziende europee sia al centro dell’attenzione politica.
BlackRock abbandona uno dei più grandi gruppi di investitori al mondo nel settore del clima, dopo che le condizioni politiche negli Stati Uniti sono cambiate.
L’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti preannuncia nuovi dazi che penalizzeranno i metalli industriali in genere ma favoriranno, per esempio, le aziende siderurgiche americane.
Dittatura fa rima con ricchezza. Non certo per il paese e la popolazione, ma per chi governa e per una ristretta cerchia di parenti e amici.
A poche settimane dall’entrata in vigore di CBAM, che molto probabilmente avrà impatti negativi per molte piccole-medie imprese europee, la Commissione Europea elargisce in regalo dopo 30 anni un commissario per le PMI.
La Polonia vuole scardinare uno pilastri fondamentali della politica climatica di Ursula von der Leyen con un ricorso all’Alta Corte della UE.
La guerra in Ucraina ha costretto l’Europa a pensare a come svezzarsi dal dominio russo per quanto riguarda il settore minerario.
Se siete pronti ad immaginare l’inimmaginabile, ecco le previsioni di Saxo su quello che potrebbe accadere nel 2023.
Alcuni esperti avvertono che le soluzioni che Bruxelles sta escogitando per far fronte alla crisi energetica sono paragonabili ad uno schema Ponzi su grande scala.
La storia lontana e recente ci ha insegnato che il controllo dei prezzi non funziona. Inoltre, è l’anticamera per il razionamento dei beni.
L’Italia, insieme all’Europa, non ha mai dato priorità alla sicurezza energetica e ora si trova nei guai. I prezzi altissimi per l’energia che stiamo pagando sono il frutto di scelte politiche fatte con superficialità, incompetenza e totale incoscienza.
La rabbia popolare per gli aumenti dei prezzi del carburante in Kazakistan si sta trasformando in violente proteste politiche contro il governo.
È grazie al gas sporco e schifoso della Russia che l’Europa non si sta congelando. Ma i politici europei continuano a raccontare bugie circa la questione energetica.
Tra qualche giorno il Perù avrà un nuovo presidente che deciderà il destino del secondo paese produttore di rame del mondo.
La storia d’Europa, nel bene e nel male, è stata fatta dalle monarchie che hanno governato popoli e paesi. Ma cosa rimane ad oggi di tanto potere?
Esiste qualche correlazione tra l’enorme debito pubblico italiano e l’instabilità politica? Certamente, quando all’instabilità si aggiunge l’irresponsabilità il disastro è assicurato.
Dalla Norvegia alla Corea del Nord si passa da sistemi di governo molto diversi tra loro. Ma il mondo è diventato più o meno libero negli ultimi 10 anni?
Un caso emblematico di una giovane leader politica donna: il ministro delle finanze peruviano, in carica dallo scorso ottobre ma già con livelli di popolarità altissimi.
La libertà economica è la chiave per la prosperità e per la crescita. Non ci sono altre ricette per lo sviluppo di un paese ma, in Italia, la politica sembra non rendersene conto.
Dopo una lunga e drammatica lotta contro il virus, adesso per l’Europa inizia la battaglia più difficile: risollevare l’economia.
Meglio regalarle piuttosto che fare un concorso pubblico. Questa è la filosofia dei nostri politici quando si tratta di concessioni balneari.
I prezzi del petrolio crollano. Quelli dei carburanti in Italia no. Ecco tutto quello che c’è da sapere per farsi scoppiare il fegato dalla rabbia…
In un Medio Oriente caratterizzato dall’instabilità geopolitica, esiste un paese sicuro e affidabile, che aspira a diventare la Svizzera della penisola arabica.
Cosa significa vivere in un paese teocratico? Soprattutto nutrire una fede cieca in chi dice di essere il rappresentate di Dio in Terra.
Per quanto criticato da più parti per il suo stile autoritario e populista, il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha spinto l’economia a fare meglio di molti paesi europei.
L’incertezza economica incombe sul nuovo presidente della Tunisia, anche perché nessuno conosce quali sono i suoi progetti per il futuro del paese.
Un racconto di fantasia ci catapulta molto vicino a dove siamo abituati a vivere e dove abbiamo completamente dimenticato cosa sia la libertà.
Il Libano si trova davanti ad una scelta cruciale, per nulla scontata. Nonostante la corruzione e l’inettitudine dei politici, prevarranno gli interessi nazionali su quelli corporativi e religiosi?
La crisi displomatica tra Canada e Arabia Saudita potrebbe essere un’occasione per l’Occidente per rendersi conto del vero volto della teocrazia saudita.