Le 10 città più ricche dell’Africa
Le maggiori ricchezze del continente africano sono concentrate in poche città come Lagos, Il Cairo, Città del Capo e Johannesburg.
Le maggiori ricchezze del continente africano sono concentrate in poche città come Lagos, Il Cairo, Città del Capo e Johannesburg.
Dietro all’oro e ai minerali per la transizione energetica lasciamo una scia di mercurio e piombo, che avvelena i minatori e gli abitanti dei paesi africani.
L’Africa, nonostante la povertà di molti dei suoi abitanti, ha ancora molti monarchi che sono tra i reali più ricchi del mondo.
Nella ricca ma povera Africa esistono opportunità nel settore del riciclo. Ci saranno aziende abbastanza grandi e innovative da poterle cogliere?
Oltre allo Zambia, già in default, altre nazioni africane potrebbero non essere in grado di rimborsare i loro prestiti per i danni economici della pandemia.
Il Senegal può contare su molti fattori che giocano a favore della sua economia, come la stabilità politica e un piano di sviluppo a lungo termine per attrarre gli investitori stranieri.
C’è sempre qualcuno disposto ad acquistare oro di contrabbando. Ma, nel caso di Dubai (Emirati Arabi Uniti) la cosa avviene in grandi quantità e senza alcuna remora.
Le nuove tecnologie stanno facendo crescere la domanda globale di ‘vecchi’ metalli. Ma chi possiede tutte queste ricchezze è un continente solo: l’Africa.
Cosa impedisce al continente africano di affrancarsi da una condizione di povertà cronica? La colpa è dell’elemosina occidentale, che rende l’Africa aiuti-dipendente.
Ricchezze minerarie ancora nascoste o sotto utilizzate stanno attirando molti investimenti nell’industria mineraria della Guinea, uno dei paesi più poveri del mondo.
Crescono le proteste contro il franco CFA, la moneta ufficiale di 15 paesi dell’Africa che la Francia stampa e controlla dal 1945.
Un paese pieno di speranze ma che nessuno conosce o vuole riconoscere. Con più di 3,5 milioni di abitanti, Somaliland non è una micro-nazione e, nel futuro, la sua economia potrebbe essere d’esempio per altri paesi africani.
Economie estremamente fragili e sottosviluppate, flagellate da anni di guerre civili o da conflitti etnici, in molti casi ancora in corso.
Per i 120.000 minatori-artigiani di diamanti della Sierra Leone, la sopravvivenza quotidiana è un’impresa tutt’altro che scontata.
Uno dei paesi africani più dimenticato dai mass-media nazionali e internazionali, vanta la seconda economia a più rapida crescita del mondo, nonostante lo statalismo economico e il basso livello di libertà del mercato.
Il continente africano, forziere di molte risorse naturali e minerarie del pianeta, è stato colpito duramente dal crollo dei prezzi delle materie prime. Molti gli sforzi per arginare gli effetti negativi sull’economia ma con risultati assai diversi da paese a paese.
In una delle regioni più povere della terra, i diamanti vengono venduti sulle bancarelle del mercato, tra lo stupore dei visitatori che arrivano a Mbuji Mayi per la prima volta.
Esistono molti paesi nel mondo dove l’assistenza sanitaria è soltanto una parola senza significato, poichè gran parte della popolazione, bambini compresi, non riceve cure di nessun tipo anche sul punto di morte.
Mentre la preoccupazione dei mass-media occidentali è focalizzata su quanti soldi spenderanno i consumatori durante le vacanze di Natale, nell’Africa occidentale la musica è drammaticamente diversa, come testimonia la graduatoria delle città più povere del mondo.
I drammatici eventi in Burkina Faso hanno trascinato le azioni di molte società minerarie che operano nel paese, a livelli molto bassi. Quali sono i rischi e le opportunità nell’avvenire?
Per il settore delle terre rare il 2014 non è stato un anno da ricordare. Tuttavia, alcune società nel settore hanno registrato guadagni superiori al 40%.
I disordini degli ultimi giorni hanno fatto precipitare i prezzi delle azioni di tutte le società minerarie presenti nel paese, con i produttori di oro in testa.
Tre paesi ricchi di oro e per questo drammaticamente dipendenti dall’andamento delle quotazioni del metallo giallo.
I decessi quotidiani causati dal micidiale virus non sono le uniche brutte notizie che arrivano dall’Africa. Molte miniere sono al collasso e le aziende quotate in borsa stanno assistendo all’azzeramento del loro patrimonio.
In Africa occidentale si sta delineando lo scenario peggiore per tutte le attività economiche: la paralisi dell’economia di tutta l’area per arginare la diffusione dell’epidemia, con conseguenze finanziarie, economiche e sociali difficilmente prevedibili.
Quando si parla delle ricchezze naturali dell’Africa, è difficile quantificare e ponderare la massa di queste ricchezze. Così come è quasi impossibile rendersi davvero conto delle condizioni di povertà in cui vive gran parte della popolazione di questo continente.
La raccolta di articoli che proponiamo ai nostri lettori è un rapido “giro di elicottero” per esplorare alcune delle ricchezze di un continente benedetto dalla natura, ma afflitto da problemi così drammatici da renderlo maledetto per molti dei suoi abitanti.
Il micidiale virus che sta terrorizzando l’Africa, ha iniziato a colpire anche l’industria mineraria di molti paesi, come sta succedendo nella Repubblica Democratica del Congo.
Molte aziende sono a caccia di grafite, un materiale con prospettive di consumi in crescita, anche grazie alle nuovissime tecnologie di prototipazione.
Tutto il continente africano possiede preziosi depositi di tantalio, il metallo raro indispensabile a tutte le industrie dell’elettronica. Tuttavia molti paesi africani non riescono a sfruttarlo o a gestirlo per arricchire la propria popolazione.
Alcune nazioni africane hanno grosse potenzialità nel settore dell’uranio, come dimostra il fermento delle multinazionali minerarie in questi paesi.