Ancora una volta, stando agli ultimi dati disponibili (2016), i dieci paesi più poveri del mondo si trovano tutti nell’Africa sub-sahariana.
E il più povero tra i poveri si conferma la Repubblica Centrafricana, dove la ricchezza (…si fa per dire) media di ogni cittadino cittadino è di soli 656 dollari all’anno. Venti dollari in più di quanto era nel 2015. Tuttavia, se si confermerà la tendenza ad una maggiore stabilità politica, nel futuro potrebbero esserci ulteriori miglioramenti.
Poveri ma con immense risorse minerarie
La maggior parte dei “vincitori” di questa classifica è governata da regimi autoritari. Paesi dove, in assenza di solide istituzioni giudiziarie e di una stampa libera, la corruzione è diffusa se non endemica. Questi fattori, insieme a bassi livelli di trasparenza, istituzioni finanziarie deboli e infrastrutture inadeguate, hanno agito come un forte deterrente per gli investimenti, nonostante alcuni di questi paesi, Guinea o Repubblica Democratica del Congo, per esempio, abbiano immense risorse minerarie.
Quattro dei paesi più poveri del mondo sono senza sbocco sul mare e, quindi, senza un accesso diretto al commercio marittimo. Tre di essi, il Niger, la Repubblica Centrafricana e l’Eritrea, si trovano nella regione del Sahel dell’Africa, dove le siccità persistenti, probabilmente esacerbate dai cambiamenti climatici, hanno causato carenze alimentari ed enormi problemi medici e sociali.
Tutti questi paesi africani poveri, sono più o meno dipendenti dall’agricoltura su piccola scala e le colture sono orientate all’esportazione. Ciò le ha rese particolarmente sofferenti a causa della depressione dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali.
In questo drammatico contesto, si è però registrato qualche piccolo miglioramento. È il caso del Malawi che, dopo il ritorno ad un governo democratico, ha visto crescere il proprio PIL medio pro capite a 1.136 dollari, oltre 300 dollari in più rispetto all’anno precedente.
Nella classifica dei 10 paesi più poveri del mondo (slide seguenti) è stato impiegato un PIL pro capite adeguato al cosiddetto PPP (PIL a parità di potere d’acquisto). In modo si ottiene un quadro più realistico della ricchezza di chi risiede in un determinato paese. La fonte dei dati è il World Economic Outlook Database (FMI, Ottobre 2016).
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