Il mercato di diamanti all’aperto di Mbuji Mayi

In una delle regioni più povere della terra, i diamanti vengono venduti sulle bancarelle del mercato, tra lo stupore dei visitatori che arrivano a Mbuji Mayi per la prima volta.

La gente che vive a Mbuji Mayi, nella Repubblica democratica del Congo (RDC), è così abituata ai diamanti che considera un lavoro del tutto ordinario quello di vendere diamanti al mercato.

Pietre preziose vendute al banco, quasi fossero frutta o verdura

Un po’ come se si trattasse di vendere frutta e verdura in un mercato all’aperto. Una cosa non troppo sorprendente quando in un paese ci sono un sacco di diamanti.

Al mercato dei diamanti all’aperto di Mbuji Mayi, una città che una volta si chiamava Bakwanga, ci sono moltissimi diamanti grezzi, venduti per essere usati nel settore della gioielleria o dell’industria. Naturalmente, tutti i commercianti sono molto attenti quando mostrano le pietre preziose, dal momento che i rischi di un furto sono assai elevati.

La Repubblica democratica del Congo è stata una colonia belga dal 1884 al 1960. Una colonizzazione selvaggia che ha sfruttato tutte le risorse naturali del paese, accaparrando pietre preziose e oro per il mercato europeo. Non a caso, il più importante mercato di diamanti internazionali si trova in Belgio, ad Anversa. In Belgio, le miniere di pietre preziose si vedono soltanto in cartolina. Al contrario del Congo, ricco di miniere ma senza alcuna voce in capitolo sul mercato globale dei diamanti.

Gli africani recuperano i diamanti, gli europei si tengono i guadagni

Qualcuno dice che gli africani estraggono pietre preziose, mentre gli europei incassano i profitti di questo lavoro. Forse anche per questo il Belgio è uno dei paesi più ricchi del mondo. Al contrario, la Repubblica Democratica del Congo è in cima alle classifiche delle nazioni più povere del pianeta (“I paesi più poveri della Terra“).

La regione di cui Mbuji-Mayi è capitale, non è soltanto il centro più importante del paese per il commercio di pietre preziose, ma è anche ricca di miniere. Furono scoperte nel 1907 ma il loro valore effettivo non venne riconosciuto fino al 1913.

Tuttavia, la società mineraria Societé minière de Bakwanga (MIBA), che sfruttava i giacimenti diamantiferi, fece di tutto, temendo furti di diamanti, per scoraggiare e limitare la crescita urbana e lo sviluppo di attività economiche, agricoltura compresa.

Ad oggi, anche se gli abitanti di Mbuji-Mayi hanno superato il milione e mezzo, la Societé minière de Bakwanga continua ad estrarre diamanti, accettando di correre il rischio di subire qualche furto.

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