La produzione globale di carbone ha raggiunto livelli record
Lo scorso anno la produzione e il consumo di carbone hanno toccato livelli senza precedenti, con l’Asia che traina l’intero mercato.
Lo scorso anno la produzione e il consumo di carbone hanno toccato livelli senza precedenti, con l’Asia che traina l’intero mercato.
Le aspettative per il prossimo anno sono positive per il rame e il ferro, molto meno per il nichel, l’alluminio e lo zinco. ll quadro prospettivo dei metalli industriali nel 2024 è stato tracciato da Fitch Ratings.
Gli esperti hanno avvertito che ci sono alte probabilità di un crollo energetico in Polonia dopo che il governo ha vietato le importazioni di carbone dalla Russia.
Alcuni paesi nell’Unione Europea sono in grado di sostituire completamente l’uso del gas facendo funzionare a pieno regime centrali elettriche a carbone.
L’Unione Europea è nel bel mezzo di un enigma energetico: comprare carbone o mantener fede agli impegni sul clima?
Mentre si avvicina la data di entrata in vigore del divieto di importazione di carbone russo nell’Unione Europea, chi può compra tutto il carbone che riesce.
Con i prezzi del carbone a livelli altissimi, l’Europa non sanziona le importazioni russe e decide di usare il peggiore (per l’ambiente) tra i combustibili fossili.
La produzione spagnola a carbone ha raggiunto i massimi da gennaio di quest’anno. Un fenomeno che sta investendo tutta l’Europa a seguito della crisi energetica.
La crisi energetica globale sta evidenziando tutta la vulnerabilità di una delle regioni più ricche del mondo: l’Europa.
Quali sono i paesi che detengono le più grandi riserve di carbone del mondo? In Europa è la Germania a primeggiare, ma nel mondo primeggiano gli Stati Uniti.
Mentre i prezzi del gas naturale volano alle stelle, le scorte europee rimangono basse. Probabilmente, sarà necessario ricominciare a bruciare carbone.
L’abbandono del carbone da parte della Germania non è solo una promessa. I dati energetici di quest’anno confermano che l’addio al carbone è realtà.
Il futuro del carbone per la produzione di energia è decisamente incerto. Intanto, le più grandi società se ne stanno allontanando.
Siamo proprio sicuri di essere alla vigilia di una nuova era energetica verde? Guardando ai 100 milioni di barili di petrolio che consumiamo ogni giorno, non si direbbe…
Anche se il mondo si sta muovendo verso l’energia verde, il carbone è tutt’altro che in disuso. Ma quali sono le prospettive di questo mercato per il 2018?
La Germania sta convertendo una miniera di carbone in una gigantesco impianto di energia pulita. Una conversione che avrà successo?
Quando l’idrogeno riuscirà a sostituire il carbone nella produzione di minerale di ferro e nella produzione di acciaio?
Mentre i prezzi del carbone salgono, l’Indonesia, senza apparenti motivazioni, ha bloccato le esportazioni dall’importante regione di Kalimantan.
Gli ultimi accordi sui cambiamenti climatici per ridurre le emissioni di CO2 e i risultati elettorali negli Stati Uniti potrebbero cambiare il futuro del carbone. Cosa succederà nel 2017?
Secondo un rapporto della Goldman Sachs, i tagli avviati alla produzione di acciaio in Cina, hanno avuto un immediato beneficio per i prezzi del ferro.
Anche se i prezzi sono in calo negli ultimi giorni, il sentimento sul mercato dell’alluminio rimane rialzista, così come su tutti i metalli industriali.
Perché è importante ottenere carbone fossile pulito per il futuro di tutta la produzione di energia? Quali sono le tecnologie più promettenti?
Cosa sono le tecnologie ‘Carbon Capture and Storage’ e perché sono così importanti per la lotta al cambiamento climatico?
La Cina sembra finalmente intenzionata a fare i conti con i problemi che affliggono da tempo la sua industria pesante: troppo acciaio e troppo inquinamento.
Una breve panoramica del mercato del carbone nel 2015, per meglio immaginare cosa può succedere durante il prossimo anno.
La nuova tecnologia Carbon Capture and Storage (CCS) è essenziale per il futuro energetico e ambientale del nostro pianeta. Ecco perché suscita tanto interesse tra le multinazionali del carbone.
Nonostante stia spendendo milioni di dollari per la lotta al cambiamento climatico, il miliardario George Soros ha deciso di investire nel carbone. Ma le cose potrebbero stare diversamente da come appaiono…
Il picco mondiale della produzione di petrolio convenzionale è avvenuto nel 2005-2006, ma l’offerta di combustibili liquidi non è diminuita, principalmente a causa dei giacimenti di “petrolio di scisto” (o “tight oil”) recentemente sviluppati. Con l’incombente picco mondiale di “tutti i liquidi” è probabile che l’industria tenterà un nuovo e strenuo sforzo per strizzare le ultime gocce di petrolio liquido da qualsiasi fonte ci sia a disposizione, a prescindere da quanto sia sporca e costosa.
La crisi mondiale del mercato del carbone ha risvegliato l’interesse della Glencore, il più grande trader del mondo, per l’intero settore. Lo shopping di miniere di carbone in saldo è cominciato.
Se il futuro dell’economia globale dipendesse dal carbone, ci sarebbe seriamente di che preoccuparsi. Eccesso di offerta e calo della domanda caratterizzeranno il mercato del carbone ancora per mesi.