Angela Merkel aveva annunciato che la Germania avrebbe eliminato gradualmente il carbone, con l’obiettivo di ritirarsi dalla produzione di energia a carbone entro il 2038. E così sta facendo…
Secondo il Centre for Solar Energy and Hydrogen Research Baden-Württemberg (ZSW) e la German Association of Energy and Water Management (BDEW), in Germania, la lignite e il carbone bituminoso hanno prodotto il 50% in meno di energia rispetto alle energie rinnovabili durante i primi tre trimestri del 2019.
Consumi di carbone in caduta libera
Il carbone ha generato 125 miliardi di kWh, in calo rispetto ai 171,1 miliardi di kWh prodotti nello stesso periodo dell’anno scorso. L’energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili, d’altra parte, hanno generato circa 183 miliardi di kWh di elettricità tra il 1° e il 3° trimestre 2019 (il 42,9% del consumo lordo di elettricità nel paese).
Nel 2018, le energie rinnovabili e il carbone avevano quasi la stessa percentuale nella produzione di energia nel paese. In quell’anno, la Germania era ancora l’ottavo consumatore di carbone del mondo.
65% di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030
Inoltre, il governo tedesco vuole produrre il 65% dell’elettricità attraverso fonti rinnovabili entro il 2030. In questo modo le emissioni di CO2 potranno essere ridotte del 61% rispetto ai livelli del 1990.
Secondo BDEW, il raggiungimento dell’obiettivo del 65% è molto ambizioso. Infatti richiederà un aumento della capacità di produzione di energia eolica e solare tra 215 miliardi e 237 miliardi di kWh. Per riuscirci serviranno regole più flessibili per quanto riguarda lo sviluppo di parchi eolici e fotovoltaici. Per quanto riguarda le turbine eoliche, esistono ad oggi restrizioni rigorose perché si temono effetti negativi sul turismo e sull’ambiente marittimo della Germania del Nord e del Mar Baltico.
La sfida energetica che la Germania sta affrontando è davvero impegnativa, soprattutto per la progressiva mancanza di terreni dove installare o ampliare i parchi eolici. Attualmente, l’energia eolica onshore è la principale fonte di energia rinnovabile, con quasi 72 miliardi di kWh (primi 3 trimestri 2019), mentre l’eolico offshore ha contribuito con quasi 17 miliardi di kWh.
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