Circa un anno fa, nella provincia di Saskatchewan (Canada), nella centrale elettrica a carbone di Boundary Dam è stato avviato il primo impianto CCS (Cattura e Sequestro del Carbonio).
Un avvenimento molto importante per il nostro futuro energetico e ambientale, ma passato quasi del tutto inosservato agli occhi dell’opinione pubblica.
Non così è stato per la multinazionale BHP Billiton che ha subito focalizzato l’attenzione su questa innovativa tecnologia, mettendo in programma un investimento di milioni di dollari per costruire un nuovo impianto CCS.
Ma cosa è la tecnologia Cattura e Sequestro del Carbonio (Carbon Capture and Storage o Sequestration)?
In estrema sintesi è un processo di confinamento geologico dell’anidride carbonica (CO2) prodotta dai grandi impianti di combustione. In altre parole, tra i gas prodotti nella produzione di energia elettrica, l’anidride carbonica viene separata e catturata per essere trasportata mediante gasdotto o mediante nave per poi stoccarla in un luogo sicuro come, per esempio, formazioni rocciose a diversi chilometri di profondità dalla superficie terrestre.
La CCS è una tecnologia che sta entrando a far parte del mix di strategie disponibili per far fronte alla crescente concentrazione in atmosfera di CO2, un gas ad effetto serra che concorre all’attuale riscaldamento del globo.
La tecnologia, considerata la chiave per il futuro del carbone, con la sua alta efficienza e basse emissioni, svolgerà un ruolo essenziale nel contribuire a ridurre l’inquinamento di CO2, pur consentendo di soddisfare il fabbisogno energetico mondiale.
Non a caso, la Clean Coal Technologies, una società che opera nel migliore l’efficienza del carbone a basso rango, ha visto il prezzo delle proprie azioni schizzare del 723% in un solo anno.
Il carbone ha costituito la fonte principale per l’energia elettrica del mondo per oltre 100 anni e, ad oggi, circa il 40% dell’energia elettrica è generata dal carbone. I due più grandi utilizzatori sono gli Stati Uniti e la Cina, che sono anche quelli che stanno facendo molto per sviluppare le tecnologie del carbone pulito.
L’impianto canadese cattura-carbonio di Saskatchewan è il primo impianto al mondo che genera energia elettrica dal carbone equipaggiato con la tecnologia CCS, una risposta concreta al problema delle emissione di CO2 nell’ambiente e il precursore di altri impianti, alcuni già in fase di progettazione, che dovrebbero essere operativi entro i prossimi 12 o 15 anni.