Prezzi del petrolio di discesa sulle aspettative del prossimo incontro tra Trump e Putin
I prezzi del petrolio sono destinati a subire un altro calo dopo che Donald Trump ha annunciato l’intenzione di incontrare …
I prezzi del petrolio sono destinati a subire un altro calo dopo che Donald Trump ha annunciato l’intenzione di incontrare …
I prezzi del petrolio stanno recuperando dai minimi delle ultime 16 settimane, con il WTI in rialzo a 62,2 dollari …
Dopo anni di prezzi deludenti e sotto-investimenti, le materie prime sembrano avviarsi verso un nuovo super ciclo.
Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che il prezzo del greggio Brent crollerà fino a toccare i 50 dollari nel …
I gestori finanziari stanno continuando a vendere contratti future sul greggio WTI a livelli che non si vedevano da 16 …
Dalla Druzhba sovietica al bypass cinese del Mar di Malacca, queste infrastrutture non solo alimentano economie, ma disegnano anche alleanze strategiche.
Mentre piovono sul paese bombe americane e israeliane, non va dimenticato che l’Iran è determinante per gli equilibri petroliferi globali.
Lo Stretto di Hormuz, passaggio fondamentale per il trasporto mondiale di petrolio, resta aperto nonostante il conflitto tra Israele ed Iran, mentre gli analisti ritengono improbabile una chiusura.
L’escalation tra Israele e Iran riaccende i timori di una crisi energetica globale. Il rischio concreto di un blocco dello Stretto di Hormuz, crocevia del 30% del petrolio marittimo mondiale, potrebbe far impennare i prezzi e destabilizzare i mercati.
La Banca Mondiale prevede che i prezzi globali delle materie prime subiranno un forte calo nel 2025 e nel 2026.
La domanda è più debole del previsto e ci sono rischi legati all’aumento dell’offerta da parte dell’OPEC+. Nello scenario più estremo il Brent potrebbe scendere fino a 40 dollari.
La Guyana è diventata un attore importante nel mercato petrolifero mondiale grazie a enormi scoperte di petrolio offshore. Ciò ha portato a una crescita economica esponenziale, rendendola l’economia in più rapida crescita al mondo nel 2024.
Gli esperti di commodities del governo australiano prevedono un’ulteriore debolezza del minerale di ferro, un rafforzamento dell’uranio e prezzi elevati per l’oro.
Per il 2025 gli analisti temono un’escalation delle tensioni commerciali globali che potrebbero condannare i mercati delle materie prime al ribasso.
Le previsioni di Goldman Sachs per i prezzi del petrolio sono improntate a ribasso, sia per il 2025 che per il 2026.
Secondo la Banca Mondiale, i prezzi del petrolio scenderanno nei prossimi anni, con benefici per i consumatori dei paesi sviluppati.
Le possibilità che si verifichino interruzioni del traffico nello stretto di Hormuz, attraverso il quale passa il 21% del consumo mondiale giornaliero di petrolio, per il momento sono basse.
L’Arabia Saudita minaccia di riprendersi quote di mercato e di far crollare i prezzi del petrolio come accaduto nel 2020.
I prezzi del petrolio continuano a scendere a causa delle persistenti preoccupazioni sulla domanda, mentre si diffonde il sentiment ribassista.
Questi enormi giacimenti petroliferi hanno svolto un ruolo cruciale nel plasmare il panorama energetico mondiale, influenzando l’economia, la politica e i progressi tecnologici.
Dal rame all’oro e al petrolio, niente sembra salvarsi dal crollo dopo l’inizio di quella che sembra una crisi finanziaria globale.
Le esportazioni indiane di combustibili verso l’Europa sono cresciute in modo significativo. Ma da dove arrivano tutti questi combustibili? Dal petrolio russo…
Perché in questi momenti Morgan Stanley consiglia di acquistare titoli azionari del settore energetico (petrolio soprattutto)?
Saranno l’alluminio, il rame, l’oro e il petrolio a trarre i maggiori benefici dagli attesi tagli dei tassi d’interesse da parte della FED.
Quali sono le prospettive e le aspettative per il 2024 dei due più importanti combustibili energetici per l’economia globale?
Chi produce e controlla la maggior parte del petrolio mondiale? Ecco i primi 5 produttori del mondo secondo i dati riferiti al 2023.
Le previsioni di Ing Group per il 2024 sono leggermente rialziste per la maggior parte delle commodity, metalli compresi.
Si è conclusa ieri la COP28 di Dubai, che passerà alla storia come una delle edizioni più inutili del vertice.
L’Iran ha esortato i membri dell’OPEC a fermare le esportazioni di petrolio verso i paesi che sostengono Israele. Una eventualità che ricorda l’embargo petrolifero del 1973.
Una panoramica delle risorse naturali e del loro potenziale economico in uno dei territori più travagliati del Medio Oriente.