Il prezzo dello sviluppo globale? Il rame dovrà costare il doppio
La transizione verde rischia di scontrarsi con la realtà del rame, insufficiente a soddisfare i piani green e lo sviluppo globale.
Notizie economiche internazionali: materie prime, energia, agricoltura, metalli preziosi e metalli industriali.
La transizione verde rischia di scontrarsi con la realtà del rame, insufficiente a soddisfare i piani green e lo sviluppo globale.
L’invasione di acciaio a basso costo da paesi extraeuropei minaccia la sopravvivenza della siderurgia europea, mettendo a rischio anche l’autonomia militare del continente.
Dove finiscono tutti i soldi generati dai forti aumenti di prezzo del caffè? Non certo ai molti piccoli coltivatori…
L’economia sommersa mondiale vale 12.500 miliardi di dollari e coinvolge miliardi di persone, soprattutto nei paesi emergenti, ma non solo…
McKinsey lancia l’allarme: nei prossimi anni la domanda di rottami e materie prime riciclate crescerà più velocemente dell’offerta.
I leader del settore minerario di tutta Europa concordano sulla necessità di sensibilizzare il pubblico sul ruolo fondamentale dell’attività mineraria nella vita moderna.
La crisi del luxury interrompe un boom durato anni per il commercio al dettaglio di beni di lusso, costringendo i marchi a cambiare strategie per sopravvivere.
In Sardegna prende vita Re-Tyre CO₂, il progetto di Saras che trasforma i pneumatici fuori uso in carburante sostenibile per l’aviazione.
Mentre l’acciaio tedesco affronta una crisi senza precedenti tra sovrapproduzione globale, costi energetici elevati e pressioni ambientali, un altro metallo potrebbe emergere come protagonista della transizione industriale: l’alluminio.
L’ex Ilva sta affondando, mentre la burocrazia rallenta gli interventi urgenti. Il governo appare incapace di offrire una direzione chiara.
In un contesto globale sempre più instabile, la resilienza delle economie mondiali è messa alla prova da un intreccio di crisi: rallentamento del commercio, tensioni geopolitiche, inflazione persistente e transizione verso una nuova architettura commerciale.
Mentre l’Unione Europea punta sulla transizione verde, l’industria siderurgica sembra remare controcorrente. ArcelorMittal ha investito appena una minima parte dei suoi profitti nella decarbonizzazione.
La Romania vira verso il nazionalismo, mettendo in discussione chi sfrutterà le importanti risorse minerarie del paese e facendo tremare le multinazionali del settore.
Gli esperti avvertono che i giacimenti di terre rare dell’Ucraina sono sopravvalutati, obsoleti e in gran parte inaccessibili.
Nel 2024 sono stati prodotti oltre 92 milioni di veicoli nel mondo, ma l’accesso alla mobilità resta un privilegio per pochi.
Decarbonizzazione dell’acciaio e sicurezza degli approvvigionamenti spingono sempre più governi a limitare le esportazioni di rottami.
Le case automobilistiche e le aziende del settore militare in Occidente si trovano ad affrontare potenziali carenze, poiché le scorte di componenti che dipendono dalle terre rare difficilmente superano i 3 mesi.
Il settore minerario globale raggiunge i 1.400 miliardi di dollari di capitalizzazione, con Australia e Canada saldamente in testa grazie alla ricchezza di risorse come ferro, litio e oro.
Il controllo dell’estrazione del rame si sta delineando lungo nuove linee geopolitiche, con l’America in testa seguita dalla Cina. In un mondo sempre più polarizzato, la mappa delle “sfere di influenza” rivela come la produzione di questo metallo strategico stia diventando una questione di potere globale.
Mentre la Cina rafforza la sua presa sulle risorse chiave per la lavorazione di minerali essenziali per il sistema militare, la NATO, gli Stati Uniti e i suoi alleati si stanno affrettando a garantire forniture alternative.
Le motivazioni storiche per cui la Germania ha deposita l’oro all’estero sono in discussione, con una crescente pressione affinché le riserve auree vengano riportate a Francoforte.
La UE accelera sui metalli critici con 47 progetti strategici per ridurre la dipendenza dalle importazioni, mentre i settori dei metalli tradizionali lottano per sopravvivere.
A Bruxelles è stato presentato un piano d’azione per rafforzare il settore siderurgico e metallurgico, ma gli operatori del riciclo temono che ciò metta a repentaglio il loro futuro e la loro stessa esistenza.
In un paese come l’Italia, dove la burocrazia e il peso fiscale rappresentano ostacoli rilevanti, alcune aziende hanno attraversato i secoli, dimostrando che tradizione e innovazione possono convivere per garantire longevità nel tempo.
Nonostante il timore che la Cina possa militarizzare il suo predominio su materie prime critiche, la dipendenza della UE da questi materiali cinesi rimane quasi totale.
Proprio quando l’Europa ha vietato le importazioni di alluminio russo, gli americani stanno decidendo di riprendere a comprare alluminio e metalli rari dalla Russia.
Gli elettori tedeschi si preparano ad andare alle urne, mentre i partiti politici cercano soluzioni a quello che sembra un inarrestabile declino della manifattura del paese.
Secondo uno studio della Energy Transitions Commission, l’edilizia potrebbe prendere in considerazione la sostituzione dell’acciaio con altri materiali per decarbonizzare il settore.
Ci sono significative disparità pensionistiche in tutta Europa, dai 2.575 euro mensili in Lussemburgo ai 226 euro in Bulgaria.
L’Ucraina ha ormai perso la maggior parte delle terre rare. Quasi tutti i giacimenti non si trova più nei territori controllati da Kiev.