Bruxelles in aiuto di acciaio e metalli? Per chi tratta rottami è un grave errore

A Bruxelles è stato presentato un piano d’azione per rafforzare il settore siderurgico e metallurgico, ma gli operatori del riciclo temono che ciò metta a repentaglio il loro futuro e la loro stessa esistenza.

La Commissione Europea ha presentato il suo nuovo Action Plan on Steel and Metals, un piano d’azione che mira a rafforzare la competitività dell’industria siderurgica e metallurgica europea, garantendo al tempo stesso la sostenibilità del settore. Il piano affronta temi chiave come il costo dell’energia, la decarbonizzazione, la capacità produttiva e la circolarità. Nel loro complesso, questi comparti occupano direttamente e indirettamente circa 2,6 milioni di persone in Europa.

Annunciando il piano, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato l’importanza strategica dell’acciaio per l’industria europea: “L’industria siderurgica è sempre stata un motore fondamentale per la prosperità europea. L’acciaio pulito di nuova generazione deve continuare a essere prodotto in Europa. Dobbiamo sostenere i nostri produttori, che stanno affrontando sfide significative sul mercato globale“.

Mentre più voci si stanno alzando per criticare il nuovo piano di Bruxelles, esaminiamo sinteticamente di cosa si tratta…

Sei pilastri per il futuro dell’acciaio europeo

Il piano d’azione si basa su sei aree di intervento strategico:

  • Energia accessibile e sicura: la Commissione promuoverà contratti di acquisto di energia a lungo termine (Power Purchase Agreements) e incoraggerà gli stati membri a sfruttare la flessibilità fiscale e le tariffe di rete ridotte per mitigare la volatilità dei prezzi dell’energia.
  • Prevenzione della fuga di carbonio: entro poche settimane, la Commissione presenterà un piano per affrontare la fuga di carbonio per i prodotti soggetti al Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM) esportati dalla UE. Inoltre, entro fine anno si prevede di estendere il CBAM ad alcuni prodotti siderurgici e in alluminio.
  • Espansione e protezione delle capacità industriali europee: entro il 2026, la Commissione proporrà misure a lungo termine per proteggere il settore siderurgico una volta scadute le attuali salvaguardie commerciali.
  • Promozione della circolarità: verranno fissati obiettivi per l’uso di acciaio e alluminio riciclato nei settori chiave e valutata l’opportunità di estendere i requisiti di riciclo ad altri prodotti, come materiali da costruzione ed elettronica.
  • Decarbonizzazione industriale senza rischi: l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act introdurrà criteri di sostenibilità per gli appalti pubblici, incentivando la domanda di metalli a basse emissioni di carbonio prodotti nella UE.
  • Tutela dell’occupazione e delle competenze: saranno promosse politiche del lavoro per sostenere la riqualificazione professionale e la transizione equa dei lavoratori del settore.

Critiche alle restrizioni sulle esportazioni di rottami

Nonostante le buone intenzioni del piano, l’EuRIC (European Recycling Industries’ Confederation) ha sollevato critiche sulle misure volte a limitare l’export di rottami metallici. Secondo l’organizzazione, il problema non è la cosiddetta “fuga di rottami“, ma la scarsa domanda interna e i costi energetici elevati.

In Europa non c’è carenza di rottami. L’80% dell’acciaio riciclato rimane nell’UE, mentre il 20% esportato è un surplus, non una fuga“, afferma EuRIC in una nota ufficiale. “Il vero problema è l’incapacità dell’Europa di creare domanda per i propri materiali riciclati e di affrontare i costi energetici troppo elevati. Limitare le esportazioni non risolverà la crisi dell’industria siderurgica, ma danneggerà il settore del riciclo“.

Per EuRIC, la proposta di restrizioni all’export prima di una strategia per incrementare la domanda interna di materiali riciclati è un errore. “Non si può costringere i riciclatori a trattenere i materiali in Europa se non c’è nessuno che li compra“, ha dichiarato Julia Ettinger, Segretario Generale di EuRIC.

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