Il 14 maggio scorso, a Bruxelles, si è tenuto l’EIT RawMaterials Summit, un evento cruciale che ha riunito leader del settore minerario e rappresentanti istituzionali europei. Al centro del dibattito, il ruolo della percezione dell’opinione pubblica nel rallentamento dello sviluppo delle materie prime critiche in Europa.
Secondo Bernd Schäfer, CEO di EIT RawMaterials, per soddisfare la crescente domanda di materiali strategici è necessario “un cambiamento profondo nella percezione pubblica e una maggiore educazione”. È urgente affrontare il problema culturale che circonda il settore minerario.
L’industria mineraria percepita peggio del tabacco
Un dato particolarmente allarmante è stato fornito da Paul Gait, responsabile della strategia del gruppo Anglo American: la percezione pubblica dell’industria mineraria è, in Europa, peggiore perfino di quella del settore del tabacco. “L’attività mineraria dovrebbe essere considerata essenziale tanto quanto l’agricoltura,” ha affermato Gait, sottolineando come il discredito sociale stia ostacolando la crescita di un settore chiave per la transizione energetica e tecnologica.
Krzysztof Galos, sottosegretario di Stato e capo geologo nazionale del Ministero del Clima e dell’Ambiente in Polonia, ha evidenziato come la scarsa consapevolezza pubblica rappresenti un ostacolo persino maggiore rispetto alla mancanza di finanziamenti. Questo deficit informativo ha infatti rallentato l’attuazione del Critical Raw Materials Act (CRMA), il pacchetto normativo europeo pensato per garantire un accesso stabile e sicuro alle materie prime critiche.
“Cambiare la mentalità delle società, dal livello locale a quello regionale, è una grande sfida – ma è necessaria,” ha dichiarato Galos, suggerendo che gli sforzi dovrebbero iniziare già dalla scuola primaria, con programmi educativi dedicati alla geologia, alle tecnologie minerarie e alle materie prime.
Educare le nuove generazioni
EIT RawMaterials, il più grande consorzio mondiale nel settore delle materie prime, ha già avviato diversi programmi formativi in tutta Europa. Tra questi spiccano la Raw Materials Academy e la Higher Education Initiative, con l’obiettivo di raggiungere oltre 150.000 giovani entro il 2027.
La strategia è chiara: migliorare la comprensione pubblica del ruolo strategico delle materie prime critiche potrebbe rafforzare la cooperazione internazionale e la diplomazia nel campo delle risorse naturali. Al momento, l’Europa ha siglato 14 partnership strategiche con paesi produttori di minerali critici.
Un esempio concreto dell’efficacia di una strategia basata su consapevolezza e coinvolgimento locale arriva dal Portogallo. Emanuel Proença, CEO di Savannah Resources, ha raccontato l’esperienza del progetto al litio nella miniera portoghese di Barroso, considerato strategico nell’ambito del CRMA. “Le collaborazioni locali e la creazione di posti di lavoro hanno migliorato enormemente la percezione del progetto in una regione che aveva bisogno di una nuova opportunità,” ha spiegato Proença. “Tutti, dai politici alle aziende minerarie, devono contribuire a raccontare storie migliori e trasformare i progetti in successi.”
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