Svolta importante per il riciclo in Sardegna: parte da Cagliari il progetto Re-Tyre CO₂, iniziativa innovativa guidata da Saras SPA Raffinerie Sarde che mira a trasformare i pneumatici fuori uso in combustibile sostenibile per l’aviazione (SAF). Un obiettivo ambizioso, che si realizzerà grazie alla tecnologia della pirolisi, finora ostacolata da regolamenti italiani molto restrittivi.
A dare slancio al progetto è stato un finanziamento europeo di oltre 9 milioni di euro dal fondo European Innovation Fund. Risorse fondamentali per superare le barriere normative e dare vita a un impianto di dimostrazione a Cagliari, progettato per trattare fino a 10.000 tonnellate all’anno di pneumatici esausti. Numeri che rappresentano solo una parte del potenziale di riciclo italiano (oltre 370.000 tonnellate annue), ma che hanno un valore simbolico e strategico: aprire la strada a una nuova filiera circolare nel settore dei rifiuti e dell’energia.
Saras: un gigante dell’energia con lo sguardo alla sostenibilità
Il progetto è coordinato da Saras, realtà industriale con solide radici nel settore della raffinazione petrolifera e un ruolo di primo piano in Europa. La raffineria di Sarroch (Cagliari), una delle più grandi del Mediterraneo, rappresenta il cuore produttivo dell’azienda, con una capacità di lavorazione annua di 15 milioni di tonnellate.
Ma Saras non è solo petrolio: negli ultimi anni ha investito fortemente nella transizione energetica, diversificando le sue attività. Produce energia elettrica tramite un impianto IGCC da 575 MW, che nel 2022 ha coperto circa il 42% del fabbisogno elettrico della Sardegna, e gestisce tre parchi eolici con una capacità complessiva di 171 MW. L’azienda è inoltre attiva nello sviluppo di idrogeno verde, tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), combustibili sintetici e progetti “Waste to Fuel“.
Re-Tyre CO₂ si inserisce perfettamente nella visione strategica di Saras, che punta a diventare un punto di riferimento sostenibile nel panorama energetico europeo. Il progetto non si limita alla gestione dei rifiuti: è parte di un disegno più ampio che mira a produrre carburanti alternativi e ridurre l’impatto ambientale delle attività industriali.
Meno vincoli normativi per il riciclo dei pneumatici?
Pur essendo ancora nella fase dimostrativa, l’impianto di Cagliari potrebbe rappresentare il primo tassello di una rete più ampia. Una rete capace, in futuro, di trasformare gran parte dei pneumatici a fine vita in combustibili a basse emissioni per l’aviazione, contribuendo sia alla decarbonizzazione dei trasporti che alla valorizzazione dei rifiuti.
Il valore di Re-Tyre CO₂ non sta solo nei numeri, ma nel messaggio che trasmette: l’innovazione può nascere anche in settori maturi come la raffinazione e può farlo coinvolgendo territori strategici come la Sardegna, spesso ai margini dei grandi progetti energetici.
Per l’Italia questo progetto è forse l’inizio della fine degli infiniti vincoli normativi per il riciclo dei pneumatici?
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