Ritorno del nucleare, ma l’uranio rischia di non bastare
La domanda di uranio è attesa in forte crescita, ma le miniere esistenti andranno esaurendosi e i nuovi progetti richiedono tempi lunghi.
Approfondimenti e notizie dal settore energetico, dalle energie rinnovabili alle energie tradizionali.
La domanda di uranio è attesa in forte crescita, ma le miniere esistenti andranno esaurendosi e i nuovi progetti richiedono tempi lunghi.
La crescente domanda energetica dell’intelligenza artificiale sta determinando una rapida espansione della produzione energetica, che spesso coinvolge impianti a combustibili fossili.
Gli Stati Uniti sono diventati il principale fornitore di petrolio e GNL della UE e il secondo fornitore di carbone. Si prevede che il commercio di energia tra i due paesi aumenterà notevolmente nei prossimi 3 anni.
La Cina è leader mondiale nell’elettrificazione con un tasso del 30%, di gran lunga superiore a quello della UE e degli Stati Uniti.
Il controllo russo sulle riserve di litio ucraine mette a nudo la vulnerabilità dell’Europa nella corsa alla transizione energetica.
Dalla Druzhba sovietica al bypass cinese del Mar di Malacca, queste infrastrutture non solo alimentano economie, ma disegnano anche alleanze strategiche.
La reale portata del consumo energetico dell’Intelligenza Artificiale e il relativo impatto ambientale sono in gran parte sconosciuti a causa di una totale mancanza di trasparenza.
Mentre piovono sul paese bombe americane e israeliane, non va dimenticato che l’Iran è determinante per gli equilibri petroliferi globali.
Lo Stretto di Hormuz, passaggio fondamentale per il trasporto mondiale di petrolio, resta aperto nonostante il conflitto tra Israele ed Iran, mentre gli analisti ritengono improbabile una chiusura.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, per rame, litio, nichel, cobalto, grafite e terre rare, la quota di mercato media dei primi tre paese produttori è salita all’86%.
L’Africa detiene una quota significativa dei minerali essenziali al mondo per le tecnologie delle energie rinnovabili e per i veicoli elettrici.
La domanda è più debole del previsto e ci sono rischi legati all’aumento dell’offerta da parte dell’OPEC+. Nello scenario più estremo il Brent potrebbe scendere fino a 40 dollari.
La corsa globale al nucleare, alimentata dalla transizione energetica e dalla crescita dell’intelligenza artificiale, potrebbe portare all’esaurimento delle riserve di uranio entro il 2080 se non verranno avviati nuovi investimenti in esplorazione e produzione.
La Guyana è diventata un attore importante nel mercato petrolifero mondiale grazie a enormi scoperte di petrolio offshore. Ciò ha portato a una crescita economica esponenziale, rendendola l’economia in più rapida crescita al mondo nel 2024.
Il governo italiano ha approvato una legge per revocare il divieto di circa 40 anni fa sull’energia nucleare, con l’obiettivo di stabilire un quadro normativo completo per la produzione sostenibile di energia nucleare.
Russia e Stati Uniti stanno trattando segretamente sulla possibile cessione del gasdotto a investitori americani. Nel frattempo, nonostante le sanzioni, l’Europa continua a importare gas russo, con un aumento del 50% rispetto al 2023.
I prezzi globali del gas sono raddoppiati nell’ultimo anno a causa della riduzione delle scorte e dell’aumento dei consumi, il che preannuncia una difficile stagione estiva.
Europa e Stati Uniti si trovano ad affrontare un’infrastruttura nucleare obsoleta e vulnerabilità nella catena di approvvigionamento dell’uranio.
Questa settimana i prezzi del gas in Europa hanno quasi raggiunto i massimi degli ultimi due anni. Prezzi tanto elevati hanno effetti devastanti sulla domanda industriale.
Secondo il Financial Times, i funzionari della UE stanno valutando la possibilità di riprendere le importazioni di gas russo come parte di un possibile accordo di pace per l’Ucraina.
Il settore dell’energia nucleare sta vivendo una ripresa, trainata da fattori quali l’aumento della domanda di energia e il sostegno da parte dei governi e aziende tecnologiche.
La rimozione di Bashar al-Assad ha riacceso i piani occidentali e orientali di controllare le risorse di petrolio e gas della Siria.
La domanda mondiale di carbone ha raggiunto quest’anno un livello record secondo l’AIE e, almeno per i prossimi tre anni, non calerà.
Le aziende di gas della UE cercano di evitare la fine dei flussi in transito dall’Ucraina, ma il tempo per un eventuale accordo sta per scadere.
Si prevede che i prezzi del gas naturale saliranno alle stelle quest’inverno a causa di una combinazione di elevata domanda, scarsa offerta e limitati aumenti della produzione.
Le previsioni di Goldman Sachs per i prezzi del petrolio sono improntate a ribasso, sia per il 2025 che per il 2026.
La Russia ha imposto restrizioni all’esportazione di uranio arricchito negli Stati Uniti, che l’anno scorso ne hanno importato più di un quarto del loro fabbisogno.
A partire dal 16 novembre, l’Austria è fuori dalle forniture di gas naturale russo, in seguito a una disputa arbitrale da 230 milioni di euro tra Gazprom e l’austriaca OMV.
Secondo la Banca Mondiale, i prezzi del petrolio scenderanno nei prossimi anni, con benefici per i consumatori dei paesi sviluppati.
Le possibilità che si verifichino interruzioni del traffico nello stretto di Hormuz, attraverso il quale passa il 21% del consumo mondiale giornaliero di petrolio, per il momento sono basse.