31 dicembre, l’ultimo giorno di gas russo per la UE tramite l’Ucraina

Le aziende di gas della UE cercano di evitare la fine dei flussi in transito dall’Ucraina, ma il tempo per un eventuale accordo sta per scadere.

Nessuno ne parla, ma a Bruxelles hanno deciso per l’interruzione definitiva del transito di gas naturale russo attraverso l’Ucraina e destinato all’Europa Centrale.

Formalmente è l’Ucraina che non ha voluto rinnovare il contratto con Gazprom in scadenza a fine anno, ma è stata la Commissione Europea a mettere una pietra sopra le richieste dei paesi dell’Europa Centrale che chiedevano di consentire il transito del gas attraverso l’Ucraina per il prossimo anno, per non mettere in pericolo la sicurezza energetica della regione.

Inascoltati gli allarmi lanciati da più parti

La chiusura di Ursula von der Leyen è stata senza discussioni e lontano dalle luci dei riflettori, con motivazioni fumose circa il fatto che la UE è pronta per affrontare la fine del transito di gas russo e che sono in atto delle alternative energetiche. Quali? Quando? Da dove? A che prezzo? Tutte domande a cui la Commissione Europea non ha dato risposta.

Come riporta Bloomberg, alcune aziende del gas slovacche ed ungheresi (SPP ed Eustream AS, MOL Hungarian Oil and Gas Plc e MVM Zrt) hanno firmato una dichiarazione a sostegno della continuazione del transito di gas. I firmatari includono anche associazioni di categoria e grandi clienti industriali da Italia, Ungheria, Austria e Slovacchia.

C’è il rischio di violenti aumenti dei prezzi

Secondo gli esperti, mentre il tempo per un possibile accordo sta per scadere, se non si riesce ad evitare un’interruzione delle forniture, potrebbero esserci picchi nei prezzi del gas naturale. Per l’Amministratore Delegato di SPP, la sicurezza energetica ed economica delle regioni interessate (Slovacchia ed Ungheria in primo luogo) è seriamente minacciata.  Inoltre, se l’inverno dovesse rivelarsi particolarmente rigido, ci potrebbero essere problemi con le forniture in tutta Europa.

Ma la risposta di Ursula von der Leyen, inviata per email, non lascia molto spazio all’interpretazione: “La Commissione non ha alcun interesse nel proseguimento del transito del gas russo attraverso l’Ucraina“.

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