Acciaio Russia-Ucraina. Preoccupazioni per le forniture di prodotti piani
La crisi tra Russia e Ucraina potrebbe creare un grosso buco nell’offerta di prodotti piani nell’Unione Europea.
La crisi tra Russia e Ucraina potrebbe creare un grosso buco nell’offerta di prodotti piani nell’Unione Europea.
Mentre si fermano due acciaierie ucraine a causa del conflitto in corso, i consumatori polacchi sembrano disposti a pagare qualsiasi prezzo pur di poter comprare acciaio.
La guerra tra la Russia e l’Ucraina ha già avuto un effetto sull’industria siderurgica in Italia: i prezzi della ghisa sono volati in alto e il materiale non si trova.
I prezzi dei rottami ferrosi su febbraio in tutta Europa sono in crescita rispetto a gennaio. Tuttavia, non sono sufficienti a trovare rottame.
Nuvole nere si stanno addensando sulle aspettative di una ripresa del settore siderurgico europeo. A soffrire maggiormente sarà il settore auto.
Tra incertezze e preoccupazioni geopolitiche, sul mercato tedesco dell’acciaio sono sempre più numerosi i rialzisti.
I prezzi dell’acciaio sono alla vigilia di nuovi rialzi. La pausa di inizio anno è durata poco e per i consumatori ricomincia la rincorsa al prezzo.
Dopo un 2021 con prezzi sorprendenti, il nuovo anno si apre all’insegna della prudenza e della cautela. Analisti ed esperti consigliano però di non illudersi che i prezzi tornino ai livelli a cui tutti erano abituati prima della pandemia.
I prezzi dei coil laminati a caldo in Europa diminuiscono di pari passo con il crollo delle vendite di autoveicoli.
In Europa e in Asia sono previsti per i prossimi mesi prezzi deboli, ma non un crollo. La domanda, infatti, rimane forte.
La produzione mondiale di acciaio scende del 10,6%, mentre i prezzi si sono leggermente allentati, pur sempre su livelli elevati.
Il mercato dell’acciaio si trova davanti a cambiamenti strutturali. Dall’analisi del Direttore Generale di Tata Steel traspare un certo ottimismo.
È probabile che la produzione di acciaio diminuisca, ma il sentimento di mercato è rialzista per i primi tre mesi del nuovo anno.
A livello globale continua la discesa della produzione acciaio grezzo, tra prezzi elevati e una crisi energetica che sta mettendo in ginocchio tutto il settore dei metalli.
La frenata dell’acciaio cinese è una diretta conseguenza della crisi energetica. Manca carbone e, a catena, manca energia elettrica.
L’aumento vertiginoso dei costi energetici in Europa costringe alcuni importanti produttori di metalli a tagliare la produzione.
Mentre in Cina la domanda di acciaio rallenta, nel resto del mondo accelera. Nei paesi in via di sviluppo tutto dipenderà dall’avanzamento delle vaccinazioni.
La crisi energetica mondiale sta colpendo anche la Cina e il suo sistema produttivo, con conseguenze significative sulla produzione di metalli.
Le diminuzioni della produzione globale di acciaio e di alluminio vanno a braccetto, con la Cina che ne determina le sorti come al solito.
Prezzi alti e profitti record per i produttori di acciaio. Gli acquirenti di metallo, case automobilistiche comprese, sono invece in difficoltà.
Più i prezzi dell’acciaio salgono e maggiori sono le tensioni che si accumulano nel mercato. Il momento del collasso è vicino?
Gli ultimi dati di EUROFER mostrano una domanda di acciaio nella UE in crescita nel 2021, ma i rischi e le incertezze sono ancora alti.
Gli ultimi dati della World Steel Association, riferiti a luglio, descrivono una discesa della produzione globale di acciaio grezzo.
I piani della Cina per ridurre la produzione di acciaio potrebbero rallentare, a tutto beneficio dei consumatori occidentali asfissiati dalla mancanza di metallo.
Il più grande produttore ed esportatore di acciaio al mondo, la Cina, produrrà meno metallo e ancor meno ne esporterà.
Le numerose offerte di materiale da importazione pesano sui prezzi dei coils laminati a caldo in tutta l’Europa occidentale.
Crescono gli interrogativi su quanto fiato sia rimasto ai prezzi dell’acciaio in Cina, dopo una corsa che ha stupito e sorpreso molti operatori del settore.
Come si sta muovendo il mercato dell’acciaio in Cina? Ecco quello che sta accadendo e che potrebbe verificarsi anche in Europa.
Il settore siderurgico europeo continuerà ad essere salvaguardato con dazi alle importazioni fino al 30 giugno 2024.
A maggio, la produzione mondiale di acciaio grezzo è aumentata del 16,5%. Dalla Cina all’Europa, dagli Stati Uniti all’India, i produttori sfornano metallo senza sosta.