Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quasi un milione di persone si tolgono la vita ogni anno, più di quelli assassinati o uccisi in guerra.
Il mito che il suicidio sia più frequente durante le vacanze invernali, nell’emisfero nord del pianeta, è del tutto falso poiché il picco dei suicidi è durante la primavera e all’inizio dell’estate.
Inoltre, due aspetti che fino ad ora non hanno ancora trovato delle spiegazioni certe: i dati storici mostrano tassi di suicidio inferiori nei periodi di guerra e molto bassi tra le persone obese.
Secondo l’OMS, con gli ultimi dati disponibili al 2015, i 10 paesi con i tassi di suicidio più alti del mondo sono quelli della classifica che segue.
- GROENLANDIA (107 suicidi ogni 100.000 persone). In questo paese, che detiene il triste primato assoluto nel mondo, una persona su quattro ha tentato il suicidio almeno una volta nella vita. I metodi impiegati sono spesso l’impiccagione o saltare in mare dalle scogliere.
- GUYANA (42,2 suicidi ogni 100.000 persone). Circa il 40% delle persone che si tolgono la vita in questo paese sudamericano si avvelenano con pesticidi. Molti di questi casi non vengono nemmeno denunciati.
- LITUANIA (34 suicidi ogni 100.000 persone). Il paese non ha ancora recuperato dall’impatto economico del crollo dell’Unione Sovietica. Povertà e disoccupazione sono le principali cause di suicidio.
- KAZAKISTAN (33,5 suicidi ogni 100.000 persone). Quasi il 3% di tutti i decessi per suicidio nel mondo si verificano in questo paese. Tragicamente, la maggior parte delle persone che si suicidano sono giovani.
- SRI LANKA (28,8 suicidi ogni 100.000 persone). L’estrema povertà, la disoccupazione e i troppi debiti sono le ragioni principali per il suicidio.
- COREA DEL SUD (27,3 suicidi ogni 100.000 persone). Anche se i cittadini della Corea del Sud sono tra i più ricchi del mondo, il suicidio rimane un grave problema per il paese. I metodi più comuni per togliersi la vita sono l’avvelenamento e l’impiccagione. Le persone sopra i 60 anni sono le più colpite da questo fenomeno poiché si sentono in dovere di ridurre l’onere finanziario del loro mantenimento per i figli.
- SLOVENIA (21,8 suicidi ogni 100.000 persone). La situazione è migliorata negli ultimi anni anche se un terzo di tutti i casi sono dovuti al consumo di alcol. Anche per queste ragioni, il governo ha promulgato una legge che regola dove e quando l’alcol può essere acquistato.
- GIAPPONE (21,4 suicidi ogni 100.000 persone). Circa il 70% dei casi sono commessi da uomini. Pressione sociale, difficoltà economiche e depressione sono le ragioni principali.
- UNGHERIA (21,1 suicidi ogni 100.000 persone). Il consumo di alcol e la disoccupazione sono i principali fattori di rischio in questo paese. A Budapest fu composta nel 1933 Gloomy Sunday, la canzone dei suicidi, vietata dal governo nelle trasmissioni e nei concerti dell’epoca perché moltissimi casi di persone che si toglievano la vita erano in relazione con questa canzone, che si diffuse tristemente in tutta l’Europa.
- LETTONIA (20,8 suicidi ogni 100.000 persone). Negli ultimi anni il tasso di suicidi nel paese sta scendendo ma la disoccupazione, lo stato di salute mentale e il consumo di alcol rimangono le principali cause di questo drammatico problema.
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