Sono trascorsi 161 anni da quando è nato Nikola Tesla, l’ingegnere e fisico serbo-americano le cui invenzioni permettono all’elettricità di arrivare nelle nostre abitazioni in modo efficiente.
Tesla, durante i suoi 86 anni di vita, depositò più di 300 brevetti e le sue invenzioni hanno contribuito ad aprire la strada alla corrente alternata (AC), quella che, per intenderci, alimenta i motori elettrici, la televisione, i laser, la radio e moltissimi altri dispositivi di uso quotidiano.
Il raggio della morte
Alcune sue idee, tra il geniale e lo stravagante, gli hanno reso la fama di scienziato incompreso, come quando descrisse il raggio della morte o il muro di forze invisibile e impenetrabile, per bloccare e distruggere le invasioni straniere.
Nikola Tesla nacque il 10 luglio 1856 a Smiljan, facente parte dell’Impero Austo-Ungherese e, attualmente, in Croazia.
Durante gli studi di fisica e matematica, fu presto affascinato dall’elettricità e, durante una passeggiata nel parco con un amico, sviluppò il concetto di motore ad induzione o motore asincrono di cui più tardi, nel 1883, costruì un prototipo funzionante. Ma in Europa nessuno era disposto a credere in lui. Perciò si trasferì negli Stati Uniti per andare a lavorare per Thomas Edison, a New York.
Il suo sogno era di riuscire a sfruttare l’energia delle cascate del Niagara. E nel 1895 ci riuscì, progettando la prima centrale idroelettrica nelle cascate, una vittoria importante per la corrente alternata.
L’anno successivo Tesla brevettò il sistema di base per quella che sarebbe stata la radio. Anche se l’invenzione della radio è spesso accreditata a Guglielmo Marconi, che effettuò la prima trasmissione transatlantica nel 1901, fu Tesla a sviluppare i brevetti degli elementi di base di un trasmettitore radio. Fu per questo che i due scienziati si contesero l’invenzione davanti ad un tribunale degli Stati Uniti che, nel 1943, diede ragione a Tesla.
Mangiava solo miele…
Nikola Tesla era tanto brillante quanto eccentrico e, ad un certo punto, smise di mangiare cibi solidi. Mangiava solo miele e beveva latte caldo e una pozione di carciofi e sedano. Inoltre, diceva di non dormire mai più di due ore alla volta e sembra che, in un’occasione, abbia lavorato per 84 ore senza dormire.
Era asessuale e non si sposò mai, ma diceva di amare un piccione. Un amore nato mentre passeggiava in un parco, dove si recava per dar da mangiare ai piccioni. Con un piccione bianco che lo visitava ogni giorno sviluppò un rapporto insolito che lo portò a dire “Ho amato quel piccione come un uomo ama una donna, e lui mi amava. Fintanto che c’era, la mia vita aveva uno scopo“.
Morì per un attacco cardiaco, tra il 5 e l’8 gennaio del 1943, all’età di 86 anni, praticamente nullatenente.
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