Il naufragio della “Flor de la Mar” e il tesoro da 3 miliardi

Il tesoro della “Flor de la Mar”, probabilmente il più grande tesoro del mondo, giace sul fondo dell’Oceano Indiano. Nessuno è mai riuscito a recuperarlo.

Uno dei più grandi tesori del mondo giace ancora in fondo al mare.

Lingotti d’oro e d’argento, pietre preziose e altri oggetti di grande valore, per un totale stimato di circa 3 miliardi di dollari, sono scomparsi dalla faccia della terra e sono sepolti da secoli nelle profondità oceaniche.

Il più grande veliero del tempo

Si tratta del tesoro della Flor de la Mar, un veliero portoghese naufragato nello Stretto di Malacca nella notte tempestosa del 20 novembre 1511.

La Flor de Mar, battezzata nel 1502 a Lisbona, era considerata il più grande veliero del suo tempo. Lunga 36 metri, questa nave era stata costruita per viaggiare tra il Portogallo e le Indie, per il trasporto di merci e spezie. Partecipò a viaggi e guerre e vide anche la conquista della Malesia e poi di Goa (India). Inoltre, il primo capitano della nave era un cugino di Vasco da Gama, Estevao da Gama, un grande navigatore ed esploratore del tempo.

Ma il viaggio per trasportare in Portogallo le ricchezze trafugate al Sultano di Malacca (nell’attuale Malesia), fu l’ultimo.

Come accennato, le ricchezze trasportate durante l’ultimo viaggio erano tanto enormi da spingere, nel corso degli ultimi 500 anni, navigatori e avventurieri a tentare di recuperare il tesoro perduto.

200 casse piene di oro e diamanti

Secondo Robert Marx, un cacciatore di tesori americano, che ha speso 20 milioni di dollari nel tentativo di recuperare la ricchezza del relitto, questa è la nave più ricca mai affondata in mare. Nella sue stive ci sono 200 casse piene di pietre preziose, diamanti e oro.

Nel corso degli anni c’è stato anche qualcuno che ha affermato di averlo recuperato, ma senza fornire alcuna prova.

Nel 2014, almeno due compagnie di salvataggio sottomarino hanno avvistato il relitto del Flor de Mar, vicino alla città portuale di Semarang, in Indonesia. Tali affermazioni si basano su alcune foto scattate da droni sottomarini, anche se le autorità locali dicono di non aver alcuna conferma ufficiale.

Tuttavia, dal momento che ci sono almeno tre paesi che rivendicano a pieno titolo la proprietà dell’immenso tesoro, chi dovesse riuscire a recuperare il tesoro dovrà prepararsi a lunghe e costose battagli legali.

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