Georgia, un paese dove regna l’ottimismo

Perché il “Doing Business Index” classifica la Georgia tra i dieci migliori paesi del mondo, davanti a nazioni come Norvegia, Finlandia e Irlanda?

La maggior parte dei quindici paesi dell’impero dell’ex Unione Sovietica sono quasi dei cimiteri quando si parla di economia del settore privato.

La Russia, l’Azerbaigian e il Kazakistan dipendono in buona parte dall’estrazione di risorse naturali, un settore completamente in mano allo stato. Ucraina, Armenia, Kirghizistan e Moldavia sembrano invece intossicate da un cocktail tossico di guerra, instabilità interna e corruzione. Al di fuori dei tre paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), le storie di successo economico nel settore privato sono ben poche. Poi, c’è la Georgia

La Rivoluzione delle Rose

Durante gli anni ’90, questa piccola repubblica del Caucaso meridionale era sulla via del tracollo, come molti dei suoi vicini ex-sovietici. La guerra e la corruzione continuavano ad ostacolare gli sforzi della classe dirigente per avviare un’economia di mercato funzionante.

Per sua fortuna, nel 2003, la cosiddetta Rivoluzione delle Rose consegnò le redini del potere ad una nuova classe politica più orientata al mercato. Si trattò di una rivoluzione pacifica che si concluse con la cacciata del presidente Eduard Shevardnadze e l’elezione di Mikheil Saak’ashvili, leader delle proteste, che vinse le elezioni presidenziali con il 96% dei voti.

Fu così che il settore privato della Georgia iniziò a decollare.

Oggi, gli stranieri che vivono e lavorano a Tbilisi, o nel porto del Mar Nero di Batumi, rimangono sorpresi da quanti nuovi progetti di costruzioni e di nuove imprese spuntano ovunque. Solo pochi anni fa, per esempio, riuscire ad avere un pasto decente in qualsiasi ristorante a Tbilisi era una specie di calvario. Oggi, il settore della ristorazione ha raggiunto i livelli di quasi tutte le principali città europee, mentre il turismo sta crescendo.

Ci vogliono solo 2 soli giorni per registrare nuove attività

Non per altro, nel rapporto annuale della Banca Mondiale, il Doing Business 2018, la Georgia è classificata in 9ˆ posizione, davanti a paesi come Norvegia, Finlandia e Irlanda e poco dietro a Stati Uniti e Regno Unito (molto avanti rispetto all’Italia, in 46ˆ posizione).

Nel paese è facile avviare un’impresa, così come registrare una proprietà o ottenere un credito. Ci vogliono solo due giorni per registrare una nuova attività, il cui costo si aggira intorno ai 40 dollari. Non ci sono requisiti patrimoniali minimi per la registrazione di un’impresa e nessuna restrizione sull’acquisto di terreni da parte dei cittadini stranieri.

I grandi progressi fatti dal paese dal 2003 ad oggi, hanno reso la Georgia una destinazione popolare per gli investimenti esteri diretti di ogni tipo. La combinazione di regolamenti semplificati, burocrazia minima, regime fiscale uniforme e conveniente e manodopera poco costosa, fanno sì che la Georgia sia diventato un posto attraente per gli investitori, in particolare per chi investe nel settore dei servizi.

Non c’è da stupirsi che la nuova strada intrapresa dal paese induca a grande ottimismo per il futuro.

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