Formaggi italiani d’eccellenza: i 4 più costosi in commercio

Qualcuno dice che l’Italia è una terra di formaggi. Di certo, con 487 diverse tipologie è difficile trovare un paese che ne abbia un numero maggiore.

Esistono una grande varietà di formaggi nel nostro paese. Tra freschi spalmabili e stagionati raggiungono il numero di 487, di cui oltre 300 riconosciuti d’origine protetta (DOP, PAT e IGP), 52 dei quali protetti a livello europeo.

In mezzo a tutto questo ben di Dio, gli italiani hanno una netta preferenza per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, nell’ordine i formaggi più venduti. Dietro a questi troviamo Mozzarella, Pecorino romano, Asiago, Provolone della Valpadana e Gorgonzola.

Proprio come il buon vino, la carne di manzo, i rari funghi di stagione (tartufi) e altri prodotti commestibili ricercati, il formaggio è una merce soggetta al capriccio umano. Da qui deriva il prezzo di alcuni formaggi, che può essere influenzato sia dalla moda che dal sapore, oltre che dell’invecchiamento e dalla rarità.

Ecco quali sono i più costosi…

PARMIGIANO REGGIANO (da 15 a 25 euro/kg)

Parmigiano Reggiano

Forse il formaggio più popolare nella nostra cucina italiana, il Parmigiano Reggiano è prodotto nelle regioni di Parma, Reggio Emilia e Modena. Probabilmente è uno dei prodotti alimentari italiani più imitato e persino contraffatto. Ad oggi è designato come DOP europeo (Denominazione di Origine Protetta).

CACIOBUFALA (90 euro/kg)

caciobufala

Il caciobufala è uno dei tanti formaggi artigianali prodotti in Italia, da latte di bufala d’acqua pastorizzato. È un tradizionale formaggio bianco delicato e semiduro, tradizionalmente prodotto in tondi che pesano poco più di un chilo. Viene salato in salamoia e stagionato per un minimo di 60 giorni. A volte viene paragonato al provolone.

CACIOCAVALLO PODOLICO (da 60 a 100 euro/kg)

Caciocavallo Podolico

Questo formaggio è prodotto da mucche di una rara razza una italiana, nota come Podolica. Viene prodotto in diverse regioni, tra cui Calabria, Basilicata, Campania e Puglia ed è ancora difficile da trovare al di fuori delle sue regioni d’origine. Il caciocavallo può essere consumato dopo una stagionatura di circa tre mesi, ma dopo due o tre anni ha un colore più intenso e una consistenza migliore.

BITTO STORICO (da 350 a 380 euro/kg)

Bitto Storico

È prodotto solo in Valtellina, nella valle del fiume Bitto. Una delle sue caratteristiche è che il sapore a cambia a seconda della stagionatura. Invecchiato fino a 10 anni, è composto dal 10 al 20 per cento di latte di capra orobica e i 12 casari che lo producono usano ancora calderoni di rame posti su fuochi di legna. La produzione inizia il primo giugno di ogni anno e termina il 30 settembre.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED