Con un’economia che cresce più rapidamente tra i paesi del Sud-Est asiatico e delle spiagge considerate tra le più affascinanti nel mondo, non sorprende che la Thailandia venga sempre più presa in considerazione per espatriare e per iniziare nuove avventure imprenditoriali.
L’atteggiamento cordiale e accogliente del popolo thailandese, rende l’ambiente di lavoro assai invitante per gli stranieri. Inoltre la Banca Mondiale (2011) ha classificato la Thailandia al 17° posto (su 183 paesi) in termini di “facilità di fare impresa“. In questa interessante classifica, per fare qualche paragone, troviamo Singapore al 1° posto e l’Italia all’87° posto. Ciò testimonia una chiara politica del governo a favore degli investitori internazionali.
La cultura d’impresa thailandese è molto più rilassata rispetto ad altri paesi asiatici, come Cina e Giappone. Ma il mondo del lavoro è governato da valori simili, in cui gerarchia, relazioni e identità collettiva sono una parte integrante.
Severe regole non scritte definiscono la struttura organizzativa del luogo di lavoro e i dirigenti assumono una funzione simile a quella del padre di famiglia. L’età e l’aspetto sono particolarmente importanti e di solito indicano lo stato sociale e la posizione di una persona nel mondo degli affari. Allo stesso modo, la promozione si basa sulla durata del servizio, piuttosto che su produttività ed eccellenza.
La Thailandia continua a stimolare l’interesse di molti investitori stranieri in cerca di aprire un’impresa all’estero. Gli aspetti interessanti dell’avviare un’impresa in Thailandia includono: una forza lavoro qualificata e conveniente, infrastrutture stabili, il sostegno del governo e un atteggiamento generale di accoglienza. Detto questo, la Alien Business Law limita agli stranieri la possibilità di fare impresa in alcuni settori.
Per aprire una società a responsabilità limitata, il tipo più comune di società, è necessario:
- avere un minimo di tre dipendenti;
- presentare uno statuto;
- convocare l’assemblea dei soci;
- registrare l’impresa;
- ottenere un codice identificativo dell’impresa per l’ufficio delle imposte (l’equivalente della partita iva italiana).
COSE DA FARE E COSE DA NON FARE MAI
- Non fare battute sulle royalty/commissioni riconosciute ai thailandesi.
- Accettare gli inviti agli impegni sociali. Costruire relazioni personali è importante nella cultura d’impresa thailandese.
- Avere biglietti da visita di buona qualità. Vanno prima dati al membro più anziano e sempre con la mano destra. Lo scambio deve iniziare da parte dell’ospite e sempre con la mano destra.
- Non credere che sia accettabile arrivare in ritardo alle riunioni. Anche se il traffico di Bangkok è sempre caotico i ritardi vanno almeno notificati.
- Rivolgersi alle persone con il loro titolo formale ed il loro nome. Il cognome (una recente novità per la cultura thailandese) è spesso difficile da pronunciare.
- Rispondere al tipico saluto thailandese “wai” nello stesso modo, unendo il palmo delle mani con le dita estese ed inchinandosi leggermente.
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