Analfabetismo digitale: in Europa nessuno fa peggio dell’Italia

Un altro recente studio dell’OCSE ci ricorda quanto sia diffuso l’analfabetismo digitale in Italia. Ma siamo proprio sicuri che gli italiani lo considerino un grave problema?

Prima o poi qualcuno doveva dircelo… è toccato all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ricordarci che siamo degli analfabeti digitali.

In Italia una persona su quattro non ha alcuna esperienza nell’uso del computer e le cose non cambiano molto se si prendono in considerazioni le persone delle classi centrali di età (35-44 anni). In questo caso la quota si abbassa dal 24% a 17%.

Il digitale è una componente molto importante per la vita delle persone

Molti italiani ancora non lo sanno ma le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) permeano ogni aspetto della vita delle persone in tutto il mondo. Da come “parliamo” con gli amici a come partecipiamo al processo politico. Infatti, la quantità di informazioni accessibili con un clic del mouse o con il tocco di una punta del dito è enorme.

Ma quanto siamo capaci di usare le tecnologie e le informazioni per risolvere i problemi che incontriamo nella vita quotidiana?

La capacità di usare i computer non è solo un’abilità essenziale nella nostra società, ma ha anche un impatto sulla probabilità di trovare lavoro e sullo stipendio percepito.

L’analfabetismo digitale è un macigno che pesa sulle spalle di un paese

In un paese dove abbonda l’analfabetismo digitale, si crea un grave problema. A partire dalle prospettive di occupazione che caleranno tanto più rapidamente quanto più scarseggeranno le attività per le quali non vengono utilizzati computer.

Oggi, l’opzione di lasciare fare ad altri in questo mondo sempre più cablato non è più un’opzione praticabile.

Tornando all’Italia, il paese con la più alta percentuale di individui senza alcuna competenza digitale, primeggiamo anche in termini di maggiore differenza tra i due generi: il 30% delle donne non ha mai usato un computer, contro il 19% degli uomini.

In questo quadro desolante, qui di seguito aggiungiamo la percentuale di chi non usa mai Internet per comprendere meglio le problematiche legate alla vita di tutti i giorni (ad esempio: salute, finanza, questioni ambientali e così via), secondo il rapporto “Adults, Computers and Problem Solving: What’s the Problem?” dell’OCSE.

NORVEGIA8,7%
DANIMARCA11,3%
OLANDA12,0%
FINLANDIA12,0%
SVEZIA12,5%
CANADA18,0%
GERMANIA18,5%
AUSTRALIA20,2%
ESTONIA20,8%
AUSTRIA21,5%
STATI UNITI21,9%
REPUBBLICA CECA22,7%
FRANCIA24,4%
COREA DEL SUD29,3%
IRLANDA30,0%
POLONIA34,3%
SLOVACCHIA34,7%
GIAPPONE35,4%
SPAGNA37,3%
ITALIA40,2%

Se per certi versi c’è da rimanere allibiti davanti ai numeri dell’analfabetismo digitale, per altri basta far riferimento alla comune esperienza quotidiana per intuire quanto grave e del tutto incompreso sia questo problema in Italia. A chi non è mai capitato di parlare con imprenditori o dirigenti d’azienda che quando si tratta di fare qualcosa con il computer sbottano dicendo senza vergognarsi “non capisco nulla di computer, c’è la mia segretaria per queste cose!“.

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