Jack Tramiel e il Commodore 64, il primo computer entrato in tutte le case

Molto prima che esistessero Facebook, gli smartphones e Internet, c’è stato un uomo che ha rivoluzionato l’home computing: Jack Tramiel e il suo Commodore 64.

Per alcune persone, la parola “Commodore” evoca ricordi di un computer vintage, con una tastiera enorme, un modem che gracchia, programmi Basic e videogiochi a 8 bit. Una vecchia tecnologia che ha però appassionato un’intera generazione.

Molto prima che Bill Gates potesse solo sognare di portare un personal computer in ogni casa, Jack Tramiel aveva introdotto un Commodore nella case di moltissime famiglie.

Un pioniere dimenticato

Ma chi era Jack Tramiel, il pionere del PC finito nel dimenticatoio della storia? Era nato nato nel 1928 in Polonia ed era un sopravvissuto ad Auschwitz. Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti nel 1947, aveva ricostruito la sua vita da zero.

Nel 1954 fondò la Commodore Business Machines che, nei primi dieci anni, era concentrata sulle macchine da scrivere, macchine elettriche e calcolatrici elettroniche. Ma il passo da gigante avvenne nel 1977, con l‘inizio della produzione di propri processori che aprirono la strada ai modelli PET e VIC-20, due computer che portarono l’azienda ad un successo planetario, consacrato nel 1981 con l’annuncio del chip video VIC-II che supportava 64 KB di RAM.

Arrivò così il 1982, l’anno in cui il Commodore C64 fu presentato al CES di Las Vegas. Un personal computer economico (meno di 600 dollari), con prestazioni elevate, possibilità di giocare con i migliori videogames e programmabile. Nel 1994 furono venduti circa 17 milioni di Commodore C64!

Gli sviluppatori di software si innamorarono subito del C64 e cominciarono a sfornare migliaia di programmi e videogiochi. Gli utenti erano sbalorditi dalle prestazioni dei chip VIC-II e SID, che offrivano grafica ed esperienza sonora senza pari.

Il PC di maggior successo di tutti i tempi

Probabilmente, il Commodore 64 è stato il PC di maggior successo di tutti i tempi, oltre che una rivelazione inattesa e sorprendente. Tanto è vero che è diventato un’icona degli anni ’80 e ci sono ancora molti appassionati che creano nuovi software, componenti aggiuntivi e aggiornano l’hardware anche con le moderne porte HDMI.

La storia dell’azienda non ha però un lieto fine visto che, negli anni ’90, i concorrenti cominciarono a produrre PC più convenienti, facendo crollare le vendite di C64. Nel 1994 la società fu costretta a dichiarare fallimento.

Il movimento culturale del Commodore 64

L’ascesa di Commodore può essere paragonata a quella di Apple e Google ai giorni nostri. Tuttavia, il C64 era più di un personal computer, era un movimento culturale che trasformò un’intera generazione. I ragazzi che giocavano con i videogiochi a 8 bit del C64 sono gli stessi che hanno costruito i supercomputer degli anni ’90, Internet e gli smartphone moderni.

Anche se Jack Tramiel è morto nel 2012, la sua storia di imprenditore visionario che riesce a cambiare il mondo con un prodotto rivoluzionario è scolpita per sempre nella mente di una generazione, la generazione del C64.

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