Quale sono la peggiori calamità che si possono abbattere sulla Terra? Pandemie? Terremoti? Esplosioni vulcaniche? Tsunami? Guerre?
Niente di tutto questo. Secondo le testimonianze tramandate da chi le ha vissute, le peggiori tragedie per il genere umano sono le carestie.
I loro effetti si diffondono a macchia d’olio tra tutta la popolazione, per un periodo che può durare anni. Possono far scomparire intere città e causare esodi di massa e, spesso, sono precedute da qualche altro disastro naturale.
La morte per fame e malnutrizione è lenta e dolorosa e spesso colpisce i più giovani e gli anziani. La storia insegna che, a volte, viene provocata o amplificata da grossolani errori politici.
Ecco che cosa ci ha lasciato la storia delle 10 più terribili carestie che hanno colpito il genere umano.
10La Grande Carestia d’Irlanda (1,5 milioni di morti e 2 milioni di emigrati)
Fu una devastante malattia delle patate, la peronospora, a provocare questa drammatica carestia. Il 33% della popolazione irlandese si affidava alla patata per il sostentamento e l’insorgenza della malattia nel 1845 scatenò una carestia che durò per 8 lunghi anni. La miope politica economica britannica peggiorò la situazione e oltre 2 milioni di persone fuggirono dall’Irlanda, molte con destinazione Stati Uniti. Nel 1853 la popolazione irlandese si era ridotta del 25%.
9La carestia vietnamita del 1945 (2 milioni di morti)
Mentre il Vietnam si trovava sotto il dominio coloniale della Francia (che gestiva la sua colonia in termini predatori), cominciò l’espansione giapponese in Indocina. Il Vietnam fu conquistato dal Giappone che dirottò l’agricoltura verso l’approvvigionamento di materiali di guerra, in particolare verso la gomma. I giapponesi sfruttarono le piccole fattorie e presero possesso di gran parte dei loro campi. Quando arrivò anche la siccità, seguita da inondazioni bibliche, il paese si trovò alla fame. Era l’ottobre del 1944 e la carestia si protrasse fino a maggio del 1945.
8La carestia nordcoreana (3 milioni di morti)
È la più recente tra le peggiori carestie della storia e risale al periodo 1994-1998. Le cause furono scelte sbagliate da parte della dittatura e forti inondazioni. Le piogge torrenziali inondarono le regioni agricole e distrussero 1,5 milioni di tonnellate di riserve di grano. Come se non bastasse, Kim Jung Il decise di mettere al primo posto i militari, anche al di sopra dei bisogni della gente comune, soprattutto per quanto riguarda le razioni alimentari.
7La carestia russa del 1921 (5 milioni di morti)
Dopo milioni di vittime nella prima guerra mondiale e dopo una rivoluzione violenta, i russi dovettero affrontare anche una grave carestia. Durante le guerre, i soldati bolscevichi costringevano i contadini a sacrificare il loro cibo, in cambio di nulla. Perciò, molti contadini smisero di coltivare poiché non potevano beneficiare in alcun modo del loro lavoro. Inoltre, molti contadini cominciarono a mangiare i semi, sapendo di non poter sfamarsi diversamente.
6La carestia del Bengala del 1943 (7 milioni di morti)
Questa carestia fu provocata da una serie di eventi catastrofici. In piena guerra mondiale, l’impero giapponese avanzava. Fu così che il Bengala (Bangladesh) perse il suo più importante partner commerciale: la Birmania. La maggior parte del cibo consumato dai bengalesi veniva importato dalla Birmania, ma i giapponesi sospesero le forniture. Successivamente, il paese fu colpito da un ciclone e tre tsunami. A seguire, la comparsa di un fungo sconosciuto distrusse il 90% di tutte le colture di riso nella regione, mentre milioni di rifugiati in fuga dai giapponesi dalla Birmania entravano nella regione.
5La carestia del Bengala del 1770 (10 milioni di morti)
Ancora un’altra carestia nel Bengala, a seguito della quale morì un terzo della popolazione. A quei tempi, la regione era colonizzata dai britannici (Compagnia delle Indie Orientali) che ignorarono totalmente la grave siccità e la crisi agricola in atto e continuarono ad aumentare le tasse per la popolazione. La Compagnia delle Indie Orientali costrinse gli agricoltori a coltivare indaco e oppio, poiché erano molto più redditizi del riso. Così facendo la popolazione rimase senza riserve di cibo e la conseguente carestia uccise 10 milioni di bengalesi.
4La carestia sovietica del 1932-1933 (10 milioni di morti)
In Occidente non si seppe nulla di questa carestia fino agli anni ’90. La causa principale fu la politica di collettivizzazione di Josef Stalin, con la quale ampie zone di terra vennero convertite in fattorie collettive, gestite da contadini. Per farlo, Stalin prese con la forza fattorie, colture e bestiame, scatenando una caccia a chi nascondeva qualcosa. In questa caccia alle streghe vennero distrutte grandi quantità di sementi che non poterono essere impiegati per la semina. La conseguenza fu la fame di massa e la morte di circa 10 milioni di persone.
3La carestia di Chalisa (11 milioni di morti)
Si verificò nel 1783, nell’India settentrionale. La regione soffrì un anno insolitamente secco. Vaste aree di colture appassirono e morirono e il bestiame morì per mancanza di cibo e acqua potabile. In quell’anno morirono 11 milioni di indiani.
2La carestia cinese del 1907 (25 milioni di morti)
La Cina centro-orientale si stava riprendendo da una serie di raccolti andati male, quando una grande tempesta provocò l’inondazione di oltre 100.000 chilometri quadrati di territori agricoli, distruggendo tutte le colture nella regione. Si scatenarono rivolte per la mancanza di cibo, tutte represse con l’uso della forza. Si stima che, ogni giorno, morissero di fame 5.000 persone.
La Grande Carestia cinese (43 milioni di morti)
Anche questa carestia, come quella sovietica del 1932-1933, fu causata da leader politici che volevano forzare un cambiamento contro il volere della popolazione. Nel 1958 il possesso di terreni privati fu messo fuorilegge e i campi divennero una proprietà comune nel tentativo di aumentare la produzione agricola. Inoltre, milioni di lavoratori agricoli furono strappati ai loro campi e inviati alle fabbriche per creare ferro e acciaio. Oltre a questi errori fatali, i funzionari cinesi imposero nuovi metodi di semina, con semi piantati estremamente vicini tra loro, per massimizzare la crescita e l’efficienza. Purtroppo, la crescita delle colture rimaneva bloccata a causa del sovraffollamento. Quando nel 1959 arrivò anche un’alluvione, seguita da una forte siccità, il dramma si compí. La carestia durò fino al 1962, provocando la morte di 43 milioni di cinesi.
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