Il termine criminale richiama istintivamente alla mente omicidi, stupri, rapine e atti violenti che nessuno di noi potrebbe mai compiere.
In realtà, il termine criminale si riferisce a chiunque non abbia la fedina penale pulita. E per macchiare la fedina penale può bastare una condanna, giusta o sbagliata, per reati che in alcuni paesi sono considerati soltanto reati amministrativi.
In Italia, per esempio, per chiunque svolga la funzione di direttore di stabilimento o amministratore delegato, è sufficiente che un lavoratore inciampi e si sloghi una caviglia, per rischiare una condanna penale in base alla legge sulla sicurezza del lavoro. Ma esistono numerosi casi, oltre ai veri e propri errori giudiziari, che possono portare ad avere la fedina penale macchiata, con la conseguenza di avere precluse tutta una serie di possibilità.
Ottenere una residenza legale, tantomeno una cittadinanza, in un paese estero diventa molto più difficile con una condanna penale a carico. Infatti i candidati devono generalmente fornire la prova di una fedina penale pulita al momento della domanda per la residenza o la cittadinanza. Non ha nessuna rilevanza se la fedina penale è macchiata da un reato lieve o da un reato grave.
Un reato in un paese può essere considerato un reato civile in altri. Ad esempio, alcuni paesi ritengono l’evasione fiscale reato civile, al contrario in altri paesi la renitenza al servizio di leva comporta una condanna penale. Per non parlare dei reati politici che alcuni paesi condannano penalmente.
Se avete una condanna penale e cercate una seconda residenza o un passaporto, per prima cosa dovete ottenere il passaporto del vostro paese di origine.
Una volta ottenuto il vostro passaporto, iniziare a visitare i paesi dove pensate di chiedere la residenza. Naturalmente cercate paesi in cui una condanna penale non dia l’impossibilitò di ottenere la residenza, quanto meno per il tipo di reato a cui siete stati condannati. Devono essere paesi che non richiedono un visto turistico per chi proviene dal vostro paese, o comunque che permettano di ottenere il visto all’arrivo.
Entrando in ogni nuovo paese, è bene informarsi su quanti giorni si può rimanere, conservando un biglietto di ritorno prima di tale scadenza. Se volete rimanere più a lungo, potete chiedere un visto turistico, rinnovandolo di volta in volta. I visti turistici richiedono meno controlli (spesso, nessuno) di un visto di soggiorno. Tuttavia, nella maggior parte dei paesi, non sarete candidabili ad un’eventuale cittadinanza e il conseguente passaporto, se prima non avrete ottenuto un visto di residenza permanente.
Una volta trovato il paese in cui si desidera risiedere, la tattica più efficace per trovare la strada più breve per il permesso di residenza permanente è il passaparola tra espatriati. È l’unico modo per avere informazioni ufficiali e non ufficiali sulle procedure da seguire. Naturalmente è indispensabile stare fuori dai guai.
Il molti paesi, se vi affidate ad un avvocato per ottenere la residenza, è importante che abbia amici influenti, per avere maggiori probabilità di successo.
Una volta ottenuto il permesso di soggiorno, è possibile iniziare l’iter per la cittadinanza e quindi per un secondo passaporto. Cittadinanza per naturalizzazione richiede generalmente dai due anni ai 10 anni o più di soggiorno legale continuativo. Al momento della richiesta di cittadinanza è di solito necessario esibire la fedina penale, ma in alcuni paesi è sufficiente avere mantenuto un “buona condotta” in tutti gli anni di residenza nel paese.