Russia e Ucraina non sono più i maggiori fornitori di acciaio UE

Finisce un’epoca per le importazioni europee di acciaio. Nel frattempo, peggiorano le prospettive per la siderurgia UE.

Nel 2022 si sono verificati numerosi eventi straordinari che finiranno sui libri di storia. Per la siderurgia, uno di questi è stato la fine dei flussi di acciaio russi e ucraini verso l’Europa. Infatti, la Russia e l’Ucraina non sono più tra i maggiori fornitori di acciaio dell’Unione Europea (UE).

I dati di EUROFER, l’associazione europea dei produttori di acciaio, mostrano che nei primi otto mesi del 2022, i principali paesi di origine delle importazioni di acciaio sul mercato UE sono stati Turchia, India, Corea del Sud, Cina e Taiwan.

Fuori Russia e Ucraina, dentro Turchia e India

La guerra in Ucraina ha spalancato le porte dei mercati europei a paesi come la Turchia e l’India a spese di Russia e Ucraina, le cui esportazioni di acciaio verso la UE sono diminuite notevolmente. Le importazioni dei paesi UE dalla Russia e dall’Ucraina sono diminuite rispettivamente del 59% e del 79%.

Considerando che l’acciaio russo importato dalla UE nel 2021 era stato di 3,9 milioni di tonnellate, è logico domandarsi quali nuove strade abbia preso tutto questo metallo. Pur in assenza di dati ufficiali, gli esperti ritengono che una buona parte sia stata dirottata verso la Turchia, il paese che ha conquistato il primo posto tra i paesi fornitori della UE.

Le cupe prospettive per la siderurgia europea

Allargando lo sguardo sulle prospettive della siderurgia europea per il 2023, si prevede che la crisi energetica in corso e il rapido deterioramento generale delle prospettive economiche e industriali peseranno sulla crescita nei prossimi trimestri. Secondo EUROFER, in questi mesi e nei prossimi registreremo una recessione della produzione industriale ponderata dell’acciaio (SWIP, Steel Weighted Industrial Production). I mesi invernali saranno particolarmente difficili, sia per l’industria che per l’economia in generale.

Tuttavia, l’evoluzione complessiva delle prospettive industriali e della domanda di acciaio rimangono soggette ad un’elevata incertezza, che probabilmente continuerà a indebolire la domanda dei consumatori di acciaio.

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