Putin regala a Exxon un anno record. Ora shopping a saldo in UE

Le azioni di ExxonMobil sono schizzate del 50% dall’inizio della guerra in Ucraina, aggiungendo quasi 160 miliardi di dollari al valore dell’azienda.

Quando scoppia una guerra si cade nell’imprevedibilità più totale. Come nel caso della guerra in Ucraina, iniziata un anno fa quando solo poche persone avrebbero immaginato che l’interruzione delle forniture di petrolio e gas avrebbe spinto il settore dei combustibili fossili ai massimi storici.

Le cose sembravano mettersi male per Exxon, ma poi…

Gli azionisti delle multinazionali del petrolio erano seriamente preoccupati per i pesanti costi e le inevitabili svalutazioni che avrebbero colpito gli investimenti in Russia. E, in effetti, durante i primi mesi del conflitto la più grande compagnia americana di petrolio e gas, Exxon Mobil Corp., se l’è vista proprio brutta.

All’inizio di marzo, Exxon ha annunciato l’intenzione di porre fine alla sua partecipazione del 30% nel progetto Sakhalin-1, nell’Estremo Oriente russo, per deplorare l’azione militare della Russia. In poche parole, l’intero progetto è stato trasferito ad un operatore russo ed Exxon ha perso tutto quello che aveva investito: oltre 4 miliardi di dollari.

L’utile netto è cresciuto del 142 percento

Ma l’evento che sembrava una disgrazia per Exxon è presto diventato una clamorosa fortuna, tanto che l’azienda ha registrato il suo anno migliore nel 2022, realizzando risultati record. Il fatturato ha raggiunto 402,2 miliardi di dollari (+44% rispetto al 2021) e l’utile netto è salito a 55,7 miliardi di dollari (+142%). Le quotazioni dei titoli azionari sono schizzate del 50% dall’invasione, aggiungendo quasi 160 miliardi di dollari al valore di Exxon.

La crescita dei prezzi del petrolio che dopo l’inizio della guerra hanno raggiunto i 140 dollari al barile, gli effetti delle sanzioni e la fame dell’Unione Europea (UE) di GNL a qualsiasi costo, hanno fatto guadagnare a tutte le major statunitensi dell’energia montagne di soldi, Exxon inclusa.

Shopping tra le grandi svendite in Europa

Adesso, con il bilancio migliorato come nessuno avrebbe mai potuto immaginare, Exxon Mobil pensa di sviluppare nuovi giacimenti di petrolio e gas e investire in quelli già esistenti. Ma, soprattutto, il gigante americano potrebbe mettere punto una grande acquisizione.

Su questa linea, le indicazioni degli analisti di Citi sono chiarificanti. Exxon Mobil o Chevron Corp. hanno l’opportunità di comprare i giganti energetici europei come BP Plc,, Shell Plc e TotalEnergies, tre aziende che secondo Citi sono scambiate con uno sconto del 40%. Un affare per gli americani, una svendita a prezzi da saldo per l’Europa.

A conti fatti, Putin non poteva fare un regalo migliore alla Exxon e ai suoi azionisti.

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