Il produttore di acciai lunghi Pittini acquisisce la tedesca Steelag

Pittini acquisisce la tedesca Steelag e consolida la sua strategia di verticalizzazione produttiva e di internazionalizzazione.

Il produttore italiano di acciai lunghi Pittini, attraverso la sua holding Compagnia Siderurgica Italiana, ha completato l’acquisizione del produttore tedesco di prodotti elettrosaldati e derivati ​​della vergella Steelag GmbH.

Il fatturato complessivo raggiungerà i 2,5 miliardi di euro

Con questa acquisizione Pittini potrà ampliare la sua gamma di prodotti e rafforzare la sua rete distributiva all’estero, mentre grazie ai 222,4 milioni di euro di ricavi della Steelag, il suo fatturato complessivo raggiungerà i 2,5 miliardi di euro. Inoltre, questa operazione rappresenta un passo in avanti importante per le ambizioni di consolidamento e internazionalizzazione dell’acciaieria italiana, il cui fatturato attuale al di fuori dei confini italiani è di oltre il 70% (l’azienda è presente in oltre 60 paesi). La sua capacità produttiva annua è di 3 milioni di tonnellate.

Steelag GmbH ha sede ad Aichach, in Baviera, e ha due stabilimenti produttivi nella Repubblica Ceca (Steelag Praha e Drat Pro) e uno nella Repubblica Slovacca (Steelag Bánovce). La capacità produttiva annua dell’azienda è di oltre 200.000 tonnellate, interamente ricavabili dalla lavorazione della vergella Pittini. In totale, Steelag ha 200 lavoratori alle sue dipendenze.

Una strategia di verticalizzazione produttiva

Il Gruppo Pittini, con sede a Osoppo (UD), è nato nell’Italia del secondo dopoguerra, trasformando i rottami e gli scarti bellici in acciaio, che sarebbe servito per la ricostruzione del nostro paese. È un produttore leader nel settore degli acciai lunghi per l’edilizia e per l’industria meccanica (primo in Italia) e dà lavoro a 1.800 persone.

Secondo Federico Pittini, Presidente del Gruppo Pittini dai primi anni Duemila, l’ampliamento della gamma di prodotti attraverso le strutture industriali e commerciali di Steelag consentirà all’azienda di consolidare ulteriormente la sua presenza nei mercati dell’Europa centro-orientale, rafforzando nel contempo il processo di verticalizzazione produttiva, da tempo al centro delle sue strategie industriali e di prodotto.

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