Per il settore siderurgico c’è una buona notizia. Moody’s ha aggiornato le sue prospettive globali per il settore da negativo a stabile.
Anche se non possiamo ancora dire che la tempesta sia finita, il parere degli analisti di Moody’s potrebbe essere il primo segnale di una crisi che potrebbe aver toccato il fondo.
Dati economici in ripresa, soprattutto in Cina
Secondo la società americana di ricerche finanziarie, la domanda sta migliorando dai minimi grazie all’allentamento dei lockdown per il coronavirus. Mercati chiave come quello automobilistico sembrano in recupero e i dati economici mostrano una ripresa, in particolare in Cina.
Per gli ultimi mesi di quest’anno e per il 2021 le aspettative sono per un’accelerazione rispetto ai primi terribili mesi del 2020. Naturalmente, permangono i rischi di una recrudescenza del virus e dei suoi effetti negativi sull’economia.
Negli Stati Uniti, il settore siderurgico ha visto un’aumento dei prezzi così come dei tassi di utilizzo della capacità produttiva, sostenuti da una domanda più forte.
L’Europa impone nuovi dazi
In Europa, sono stati introdotti nuovi dazi sull’acciaio inossidabile importato da Cina, Indonesia e Taiwan. Dopo aver accertato quali erano i paesi che facevano dumping con i coil di acciaio inossidabile laminati a caldo, l’Unione Europea ha deciso di imporre dazi. Si tratta di dazi che variano dal 7,5 al 19%.
Come ben sanno gli operatori del settore, i dazi nel settore siderurgico sono cresciuti come funghi un po’ in tutto il mondo, alimentando reazioni a catena che non sempre hanno aiutato i produttori.
Alcuni mesi fa anche l’India, per esempio, ha imposto dazi sui prodotti siderurgici importati da Unione Europea, Stati Uniti, Cina, Corea, Sud Africa, Taiwan e Thailandia. Con i dazi, l’India mirava a salvaguardare i produttori di acciaio indiani dalle importazioni a basso costo
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