Moody’s: “I prezzi dell’elettricità in Europa rimarranno alti a lungo”

I prezzi dell’energia elettrica nella UE sono destinati a rimanere a livelli storicamente elevati per gli anni a venire a causa della mancanza di produzione di elettricità.

Mentre in Europa i politici cercano di rassicurare i cittadini che la crisi energetica verrà risolta grazie al GNL americano, a nuovi accordi per importare gas dai paesi africani e alle energie rinnovabili, Moody’s ci riporta alla cruda realtà: i prezzi dell’energia elettrica nel nostro continente non scenderanno in tempi brevi poiché l’offerta di tutte le fonti di generazione di elettricità è limitata e, probabilmente, rimarrà tale nel medio termine.

Secondo Moody’s, l’equilibrio tra domanda e offerta di elettricità durante questo inverno sarà critico nella maggior parte dei mercati dell’Unione Europea (UE), soprattutto nell’Europa nord-occidentale. Infatti, alla mancanza di gas russo si è aggiunta la scarsa disponibilità nucleare in Francia e i bassi livelli di energia idroelettrica.

Nonostante la distruzione della domanda industriale, i prezzi energetici rimarranno alti

Tutto questo, nonostante la minore domanda di energia tra il 2022 e il 2023, a causa della distruzione della domanda industriale e delle misure volontarie di risparmio energetico.

Ma la preoccupazione più grande è per i mesi che seguiranno questo inverno, dal quale la nostra economia uscirà malconcia ma ne uscirà, grazie ai siti di stoccaggio quasi pieni di gas russo e un flusso costante di importazioni di GNL. Ma quando lo stoccaggio si esaurirà con quale gas lo potremo riempire? Affronteremo l’inverno 2023/2024 con i siti di stoccaggio vuoti?

Nucleare francese in panne e produzione idroelettrica in crisi per la siccità

L’approvvigionamento di gas e i suoi prezzi alle stelle sono solo due delle preoccupazioni per la produzione di energia elettrica di questo inverno e di tutti gli altri inverni a venire. A queste si aggiungono i problemi della produzione di energia nucleare in Francia, attualmente disponibile per poco più del 50% della sua capacità. La Francia, tradizionalmente un esportatore netto di elettricità, è diventata addirittura un importatore netto di elettricità nella prima metà del 2022 a causa dei problemi nelle sue centrali nucleari.

Inoltre, la siccità di quest’anno in tutta Europa ha ridotto la produzione di energia idroelettrica.

Proprio questo mese, il colosso spagnolo Endesa ha dichiarato che avrebbe chiuso la quinta centrale idroelettrica più grande del paese dalla metà di novembre, a causa dei livelli incredibilmente bassi di acqua nei bacini. Secondo La Vanguardia, quest’anno, la produzione di energia idroelettrica in Spagna è stata inferiore del 32% rispetto alla media degli ultimi dieci anni a causa della mancanza di pioggia.

Non ci sarà un tregua ai prezzi alle stelle dell’energia in Europa, per lungo tempo

Tutti questi problemi hanno portato ai prezzi record dell’energia che stiamo pagando ma, secondo Moody’s, non ci sarà una tregua. Ecco perché la UE sta cercando un modo per cambiare i meccanismi di determinazione dei prezzi sui mercati europei dell’elettricità e dell’energia.

Visto che non riesce a intervenire efficacemente ne sulla domanda ne sull’offerta, la UE introdurrà quasi certamente nuove misure di emergenze per regolamentare i prezzi. Ammesso e non concesso che i brillanti funzionari di Bruxelles riescano a non fare pasticci andando ad interferire su un mercato sensibile e critico come quello energetico, è improbabile che possano risolvere la crisi energetica abbastanza presto da risparmiare all’Europa prezzi dell’elettricità elevati e per lungo tempo.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED