L’Italia si taglia da sola i fondi UE per il progetto DRI di Taranto

Il nostro governo ha deciso che il progetto per fornire ferro a riduzione diretta per Acciaierie d’Italia (Ex Ilva) non è compatibile con i tempi del PNRR.

Il governo italiano ha chiesto all’Unione Europea (UE) di annullare il finanziamento di 1 miliardo di euro per il progetto a idrogeno verde di Acciaierie d’Italia (Ex Ilva), con il nuovo impianto di ferro a riduzione diretta (DRI) che dovrebbe nascere a Taranto.

La rinuncia fa parte di un pacchetto di richieste di revisione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) presentato dall’Italia alla UE. In altre parole, il governo italiano ha rinunciato a 16 miliardi della UE per l’incapacità del sistema pubblico di presentare i progetti in tempo utile (entro il 2026).

Progetto temporalmente incoerente con i tempi della burocrazia italiana per ottenere i finanziamenti europei

Dei 16 miliardi in questione, l’importo degli investimenti per l’utilizzo dell’idrogeno nell’industria era originariamente di 2 miliardi di euro, la metà dei quali destinati al complesso di Taranto. Ma, adesso, il progetto DRI è stato ritenuto temporalmente incoerente con il PNRR per la sua complessità sotto il profilo industriale, normativo e amministrativo.

Il governo pensa di ridurre l’importo dei finanziamenti e di usare denaro non UEPNRR (ma non è stato ancora detto da quali fonti) per la decarbonizzazione di Taranto.

2 milioni di ferro a riduzione diretta all’anno

Acciaierie d’Italia è una delle realtà siderurgiche più importanti d’Europa. Nel 2022 ha prodotto 3,5 milioni di tonnellate di acciaio e 3,3 milioni di tonnellate di ghisa, con ricavi di 3,9 miliardi di euro e un EBITDA di 327 milioni di euro.

Nel 2022 era stata creata DRI d’Italia dalla società statale Invitalia, azionista di Acciaierie d’Italia. Nella primavera del 2023 DRI d’Italia aveva completato lo studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto produttivo DRI a Taranto. Secondo le previsioni, dal 2026 l’impianto dovrebbe fornire 2 milioni di tonnellate di ferro a riduzione diretta all’anno per Acciaierie d’Italia. Ferro prodotto utilizzando gas naturale e almeno il 10% di idrogeno verde. Questi sarebbero i piani…

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