Grandi nomi della sartoria italiana: i 5 sarti più famosi di Napoli

Napoli vanta una prestigiosa tradizione sartoriale, le cui radici risalgono al Regno delle due Sicilie. Non sorprende quindi che alcuni dei sarti più famosi d’Italia siano napoletani.

L’alta sartoria è una tradizione d’eccellenza del nostro paese. Una tradizione che ha fa riferimento soprattutto alla sartoria maschile, che produce vere e proprie opere d’arte che celano i segreti e la storia della città in cui sono prodotti. Si tratta di abiti che sono il risultato di una lunga tradizione sartoriale fatta di eleganza e gusto, dove anche il minimo dettaglio è eseguito con la massima cura e attenzione.

Ma quando si parla di grande sartoria in Italia, i sarti napoletani spiccano tra tutti, con una tradizione che risale addirittura a dopo il periodo medioevale. È infatti nel 1351 che nella chiesa di S. Eligio al Mercato a Napoli nacque la Confraternita dei Sartori.

Capolavori sartoriali per i nobili d’Europa

L’eleganza partenopea tocca l’apice quando Napoli era capitale del Regno delle due Sicilie, centro socioeconomico, punto di riferimento della moda non meno di Londra e Parigi. Come conseguenza, alla fine del 1400, a Napoli fioriscono piccole industrie di lana e seta da cui nascono tessuti ambiti in tutte le corti della nobiltà europea.

La storia della sartoria maschile napoletana è davvero lunga e piena di grandi nomi e di grandi abiti. Grandi nomi di alcune famiglie che hanno iniziato in piccole botteghe e che ora sono a capo di grandi industrie e di altre la cui attività sartoriale è scomparsa nel tempo. Tra i sarti napoletani sopravvissuti alla fatica della storia, ecco quali sono i 5 più famosi

I 5 sarti più famosi di Napoli

Etichetta di Cesare Attolini

CESARE ATTOLINI

Questa famosa sartoria nacque nel 1930, quando Vincenzo Attolini iniziò a creare completi classici da uomo, rendendoli leggeri e meno ingessati. Il sarto aveva in mente di creare abiti imperfetti per corpi imperfetti. Tra i suoi clienti più famosi si sono stati Totò, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Clark Gable, re Vittorio Emanuele III e il Duca di Windsor.

Etichetta Luigi Borrelli

LUIGI BORRELLI

Risale al 1957 la sartoria napoletana Luigi Borrelli, ma la sua storia iniziò nel 1928, quando la madre di Luigi decise di aprire un laboratorio per il confezionamento di capi sartoriali. È con Luigi che la sartoria diventa un atelier di piccoli oggetti d’arte che hanno riscosso un grande successo. Luigi Borrelli guadagna anche il titolo di “Fornitore della Real Casa Savoia”.

Etichetta Kiton

KITON

Il fondatore del marchio è stato Ciro Paone che ha trasformato il suo lavoro di artigiano in arte. È nel 1968 che nasce Kiton, una bottega artigianale con più di 40 sarti. Nel 1986 il marchio arriva a New York, poi in Cina e in Sud Corea. Nel 2001 è stata fondata la Scuola di Alta Sartoria Kiton.

Insegna Eugenio Marinella

EUGENIO MARINELLA

Nacque nel 1914 in Piazza Vittoria a Napoli (sul lungomare). Il marchio divenne uno dei più conosciuti in Italia ed era il preferito della nobiltà napoletana. Il declino dei nobili ebbe un impatto negativo sulla sartoria che, anno dopo anno, risale la china. Negli anni ’80 il marchio ritorna in voga grazie a Francesco Cossiga, un vero e proprio testimonial soprattutto per le cravatte del famoso sarto.

Foto storica di Eddy Monetti

EDDY MONETTI

Questa sartoria cominciò la sua attività nel 1870, a Napoli, in via Toledo. Il primo negozio era dedicato esclusivamente ai cappelli fino a quando il figlio Salvatore ampliò la produzione con cravatte e accessori vari. Nei primi anni 60 la terza generazione moltiplica i suoi punti vendita, approdando anche a Roma e Milano. Anche ad oggi l’azienda è rimasta un affare di famiglia.

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