La filosofia del cittadino globale: “Andare a vivere dove ti trattano meglio”

Sono finiti i tempi dei cittadini tiranneggiati e costretti a vivere nel luogo in cui sono nati. È arrivata finalmente l’era del cittadino globale!

Con il passare degli anni e con il peggioramento delle condizioni di vita in Italia, continua a crescere il numero delle persone che si domandano se non sia arrivato il momento di andare a vivere altrove.

Ma per fare il grande passo senza rischiare di pentirsene, è importante riflettere bene sulla propria strategia di vita. Una strategia che, diventando un cittadino globale che vive, lavora e investe all’estero, probabilmente va rimodulata.

“Voglio vivere dove mi trattano meglio”

Fondamentalmente si tratta di andare a vivere dove si è trattati meglio. Luoghi che offrano opportunità di business e di lavoro, dove i risparmi siano al sicuro e la qualità di vita in linea con le proprie aspettative.

Tuttavia, per molte persone, questi concetti vanno contro tutto ciò che hanno sempre sentito. La maggior parte delle persone trascorre la vita intera nel paese di nascita e, per qualsiasi esigenza, si affida a quello che la patria offre. Vita, soldi, tasse, lavoro e moglie, tutti in un solo paese.

Ma, chi inizia a mettere il naso fuori dal proprio paese, inizialmente rimane perplesso per tutte le opportunità (o supposte tali) che trova. E spesso non riesce a gestire e sfruttare tutte le informazioni da cui viene bombardato.

Vivere un vita più felice

Le persone che vogliono abbandonare il proprio paese, solitamente, desiderano 2 cose: preservare i propri risparmi e vivere una vita più felice.

Per raggiungere questi obiettivi, basta trovare un paese dove si vive bene e un altro dove poter conservare i propri soldi. Il primo dipende esclusivamente da considerazioni soggettive e personali, mentre il secondo dipende dal livello di qualità del sistema bancario.

Un esempio? Proviamo a volare nel sud-est asiatico e atterriamo a Kuala Lumpur (Malesia), un posto eccellente per vivere. È una città molto sviluppata, ma con un basso costo della vita. I trasporti sono accessibili e funzionano bene. La gente è ben disposta verso gli stranieri ed è facile aprire attività lavorative.

Inoltre, la Malesia non è un paese tiranno per quanto riguarda il fisco. Si pagano le imposte soltanto sul reddito locale e le tasse sono piuttosto basse.

Tuttavia, il sistema bancario malese non è tra i migliori. Ecco perché, la vicinissima Singapore, è la scelta ideale per aprire conti e conservare i propri risparmi. Singapore è infatti uno dei più importanti centri finanziari del mondo. In altre parole, chiappe a Kuala Lumpur e denaro a Singapore.

Se poi vogliamo rischiare in qualche investimento immobiliare con un grande potenziale di crescita, non resta che comprare appartamenti del centro città di Phnom Penh, la capitale della Cambogia. I prezzi sono notevolmente bassi e offrono ottimi rendimenti da locazione, con un enorme potenziale di crescita del valore dell’immobile.

Certamente, un salto di questo genere non è qualcosa su cui riflettere durante una sola notte, ma dovrebbe essere ponderato attentamente dopo aver provato a vivere nel paese prescelto per almeno qualche mese. Tuttavia, chi è riuscito davvero a diventare un cittadino globale assicura che difficilmente farebbe marcia indietro.

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